28 marzo 2008

Capire il limite





Riprendo solo alcuni spunti letti:

"Su questo, e lo dico a malincuore, ha ragione. Potevo e dovevo stare zitta su alcune questioni, non dovevo "pedinarlo" sulla rete (anche se è grazie a quello che ho imparato molto ;-) ), dovevo lasciarlo respirare...non assillarlo e comprimerlo dentro ai miei commenti, alle mie sensazioni, ai miei perchè, non mi sono comportata da adulta. Purtroppo l'ho capito solo ora, ma è tardi, è troppo tardi. A prescindere dal suo comportamento, dalle cose vere o meno, io non dovevo fare cosi. Ora lo so, ma ripeto, è troppo tardi. E se finalmente riesco a scriverlo e a tirare fuori questo peso, è perchè ne ho la certezza anche dentro.

Talvolta quando ti trovi di fronte a una partenza, ti scatta quel qualcosa che ti rivoluziona. Avrei tanto voluto dirgli solo questo, lo giuro, solo questo. Non mi importava se avesse cambiato la sua decisione, ma questo avrei voluto dirglielo a cuore aperto. Non me lo ha permesso. E mi spiace che mai verrà a saperlo, a prescindere dalle nostre strade.

Ho sbagliato tante volte con lui, lo so, ma sono cosi, il bello e il brutto di essere una persona "di pancia", la stessa pancia che abbiamo tra di noi. E speravo di smettere, di capire il limite, quel limite che non doveva essere il suo, ma il mio, a prescindere da lui. Io non ho avuto limite. E speravo che lui continuasse a credere in me, pur sapendo di tirare la corda.

Dunque: mi trovo che davvero la situazione propenda per il mio abbandono. Lontano dai miei errori. Lontano da chi mi fa male e sa di saperlo, ma lontano anche da chi amo, stimo e vorrei difendere da tutte le cose che non vanno. Da chi mi ha sempre teso la mano, da chi mi ha sempre aiutato, da chi non mi ha mai abbandonato."

... tutto questo mi fa pensare.

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