23 aprile 2014

Ciao Poli, sei stato un grande cane. (E un grande amore).



Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire straordinario?


Ciao Poli, l'altra sera hai deciso di essere troppo stanco per continuare a correre e rosicchiare i tuoi sassi. Sembrava tutto normale, che stessi bene. 14 anni di vita insieme, 3 ore per spezzarti completamente dentro.
In silenzio, come hai sempre fatto, senza voler disturbare nessuno. Hai pianto solo due volte, perchè faceva troppo male, ma i tuoi occhi erano tanto stanchi in quel momento....

Poche volte hai abbaiato in questi 14 anni, preferivi girarti e tirarci via. Hai vissuto con me la morte di Lorenzo. Non hai mangiato per tanto tempo dai nonni mentre ogni giorno andavamo in ospedale. E quando sono tornata senza di lui, eri la mia coperta calda in quel momento terribile.

Poi hai annusato la pancia sedendoti vicino e guai a chi si avvicinava quando aspettavo Samy. Il tuo piccolo amico, che hai annusato subito appena arrivato a casa e difeso da sempre. Ogni volta che lo vedevi correvi giù dalle scale scondinzolando a più non posso.

Hai passato gli ultimi anni da nonnino, dai nonni. Perchè quando il pupo era piccolo e papà faceva i turni, portarti giù d'inverno, la sera, con la tua pancia così fuori posto come la mia, era diventato difficile. E tutto sommato sei stato tanto bene, con la tua vita così ricca di noi. Ti ricordi che la nonna all'inizio aveva paura dei cani? Si sono presi di cura di te come se fossi un figlio, viziato, coccolato. E tu sempre lì, fermo ad aspettare, a seguirci ad ogni passo piccolo grande Sponky. Natale dopo Natale. Dove un regalo per te sotto l'albero non mancava mai... anche se ti bastava la carta da strappare per divertirti.

Non ti ho più ripreso in casa, perchè la tua vita viaggiava bene a quell'andatura più lenta, più pacata. Sono passati gli anni e a te piaceva stare di fianco al nonno mentre disegnava e la nonna mentre cucinava le ore. Di qui Samuele, il terremoto. Ma sei sempre stato con noi e noi con te.

Hai visto la nuova casa, c'era il giardino per quest'estate. Era anche per te. Ora in quel giardino ci sei tu, c'è il tuo corpo avvolto in una coperta, di fianco all'acero, proprio come quello di Lorenzo....Il rosso mette allegria, e tu eri un cane allegro. Non doveva andare così... ma non ce l'abbiamo fatta ad abbandonarti neanche ora. Ti abbiamo scelto (e tu hai scelto noi), in quel canile che avevi solo 40 giorni. E il terrore delle auto, dopo essere stato abbandonato in un parcheggio di macchine rottamate.

Viaggiavi sotto il sedile finchè non ci sei più stato, eri troppo grande. Ti ho voluto più di ogni altra cosa. Il mio sogno era una famiglia con un cucciolo di cane. Ma la nostra famiglia, in realtà, è iniziata proprio da te.

E forse dovrei solo ringraziarti. Perchè ci hai saputo dare tanto, troppo. Quel troppo che forse è difficile da spiegare, ma è così. E' talmente tanto così che non riesco a smettere di piangere. E poco mi importa di chi non capisce. Ho sempre amato gli animali. E tu non eri un animale, sei sempre stato il mio cucciolo. Quello dagli occhioni grandi grandi e dal naso bagnato.

Avrei dovuto essere un po' più pronta: 14 anni sono tanti. Ma quanti sono quando si ama incondizionatamente qualcuno? Ti abbiamo salvato, ma tu hai salvato me mille volte in tutto questo tempo. E io lo so. E mi manchi da morire. Sentire le tue zampe nel corridoio, il ciondolino muoversi....

Ed eravamo io e te l'altra sera, in quel momento. Proprio come allora, quando ti ho preso in braccio per la prima volta. Meno male che c'erano Amelia e Luca. Il tuo amico veterinario. Da sempre. Terrorizzato ogni volta che entravi, per poi sederti proprio vicino a lui per le ultime coccole prima di uscire. Io lo so amico mio, che se avesse potuto, se solo avesse potuto salvarti, lo avrebbe fatto in tutti i modi possibili. Perchè ti hanno sempre voluto bene. Luca lo ha sempre detto che eri un cane speciale. Sei un cane speciale. Ricordatelo.

Samuele ti ha sognato la notte stessa. Ha detto che stavi bene, che correvi, che gli hai dato tanti baci. Grazie anche per questo, sei andato subito dal tuo amico per tranquillizzarlo, ha pianto tanto anche lui. Sei il primo distacco vero che ha subito. E hai saputo anche questa volta, in silenzio, aiutare chi aveva più bisogno di viverla serenamente.

Fa male Polino, fa tanto male la tua assenza. C'è il vuoto. Augurarti buon viaggio con un ultimo bacio è stata una pugnalata. Poi ti sei addormentato. Per sempre. E ogni mattina che passo in macchina, dopo averlo lasciato a scuola, guardo da lontano il parco dove scendevi. Ti vedo ancora lì, a scavare. Con in bocca un sasso. Maledetti sassi che ti hanno distrutto i dentini, proprio non potevi farne a meno. Ce ne sono ancora due in casa di nonna. Sono lì, quando vorrai tornare a salutarli, li troverai dove li hai lasciati.

Io qui ho il tuo draghetto. Quello viola. Te lo ricordi? E' da quando sei piccolo che ce l'hai. Stai tranquillo, non lo do a nessuno. Lo tengo per me e per te.

Ciao Poli. Ti voglio bene. Aspettaci, ci vedrai arrivare da lontano quando sarà il momento. Stai tranquillo che ti vengo a prendere con un bastoncino, non me lo dimentico.

Non ti dimentico.



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