25 maggio 2009

L'amicizia in cui credo io ha un costo alto, quella di cui parli tu è gratis


Da "L'imperfezione delle donne" di Filippo Facci, Grazia: 

Rimanere amici? Noi non siamo mai stati amici. Siamo stati amanti, siamo stati simpaticamente conniventi, forse ci siamo anche voluti bene: ma amici no, per me è ancora un'altra cosa.

Non me ne frega niente di rifare tutta la discussione adolescenziale sull'amicizia tra uomo e donna: l'ho risolta da una vita. Di amicizie pure tra uomo e donne ne avrò viste al massimo un paio, alla fine erano sempre contaminate, presto o tardi venivano risolte.

Il punto non è questo. Il punto è che, in vita mia, ho visto anche pochissime vere amicizie tra donna e donna: incapaci, come paiono, di andare oltre una strettissima complicità. Il punto, soprattutto, è che in questa mia epoca sto vedendo pochissime vere amicizie anche tra uomini: una delle poche cose che i medesimi, rispetto alle donne, sapevano coltivare un po’ meglio di loro.

Parlo anche di quella che un tempo veniva chiamata semplice decenza: il gusto per il gesto, l’osservanza della parola data, la fedeltà, la correttezza, addirittura scemenze come il rispetto, la puntualità, la discrezione, la mera sensibilità e poi magari sì, l’eventuale condivisione di uno straccio di valore. Non dono valori borghesi, questi: sono valori romantici. L’amicizia stessa è un valore romantico, se proprio non resta altro. E siccome non resta altro, piuttosto, me ne sto da solo.

Sai che me frega dell’amicizia da grande distribuzione, di amici da cenette e da cinema e da vacanze, gente che fa per caso la mia stessa strada, dove sei, cosa fai, amicizia extralight in cui straparlare malissimo o benissimo di tutti, e dire sempre “si” perché per non deludere c’è sempre tempo. Che mi fotte di certa amicizia da interscambio continuo, telefonatine e messaggini e face book, ecco, facebook, dove sei, cosa fai, vediamoci, scopiamo.

L’amicizia di cui parlo io esiste, la preservo come uno scrigno segreto, ha un prezzo molto alto: dà molto in cambio di molto, implica il coraggio di mettersi in gioco e di sapersi specchiare nelle aspettative altrui. L’amicizia di cui parli tu è gratis: da poco in cambio di poco, e spesso, tipicamente, nei momenti difficili, nulla in cambio di nulla. Rimanere amici? Non c’è problema. Sentiamoci. Vediamoci. Organizziamo qualcosa. 

17 maggio 2009

Parla con me...



Non tenerti dentro tutto, c'è una cosa che invece puoi fare... parla con me, parlami di te!!! Io ti ascolterò...

Se vuoi guarire però, prova un po' a innamorarti di te... 

05 maggio 2009

Non si può cambiare nessuno, purtroppo o per fortuna?


Non si possono cambiare le persone, e infondo non è neanche giusto volerle come piacerebbe a noi. Ma quante volte "vorrei che", "mi piacerebbe fosse"... quante volte sono pronunciate queste frasi, forse troppe in effetti. Non si può pretendere che qualcuno ti voglia bene incondizionatamente per quello che sei o meglio, non si può pretendere che quel qualcuno ti voglia bene, punto.
Se non te ne vuole non ci puoi fare proprio nulla.... se non disperarti, sentirti inutile, morire dentro e lentamente rinascere dalle ceneri....
Non si può legare una persona con dei lacci in silicone indistruttibili, proprio non si riesce. Non è possibile. E se indossasse la maschera giusta, poi la vorresti strappare. Le situazioni, gli stati d'animo, le contraddizioni si possono limare ove ci sia un rapporto alla base, ma impostarle diversamente no
Quella persona deve essere bella per com'è, non per come la vorresti.

E se non ti piace, se non ci stai bene, se non ti fa felice, beh forse già queste cose dicono tutto, forse sei preso solo da un'emotività che non ti permette di considerare altro, che ciò che non vedi realmente com'è. I dubbi aiutano a trovare soluzioni da adulti,ma distruggono dall'inizio un sentimento
E la strada già di per sè, diventa sbagliata. Non si può vivere sperando o credendo che... perchè li di fronte, c'è qualcuno che non è sulla tua stessa linea, anzi...

Non si può vivere nella tristezza quando il mondo alla fine ti sorride, non si può e non si deve, lui/lei alla fine non è il mondo. Ne è solo parte come te. E come te sbaglia, vive, si ciba di inquietudine a volte positive, a volte dannose. Ma non è come vuoi tu, non può esserlo, non ci puoi fare proprio nulla e prima o poi ci devi sbattere il muso su questa condizione assolutamente non cambiabile. E fa male, fa male perché bisogna lavorare su se stessi e infondo non è mai facile, prima di tutto per quella strana autodifesa malata che si mette in moto tra te e te, e non quando il rapporto è con chi hai di fronte. E ti ritrovi uno straccio, non sai da che parte partire, perché qualsiasi sia, sei sempre tu. Non lui/lei. Tu.

Vorrei avere la bacchetta magica o la formula per la pozione giusta, ma purtroppo non mi appartengono... come invece mi appartiene, ora, questa strana malinconia che fatica a trovare una ragione... alla fine, accettare che lui/lei non è cosi, che non è "cosa" tua, beh è sempre una grande mazzata. E fa così tanto male da toglierti il fiato...
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