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22 gennaio 2018

L'insostenibile leggerezza dell'amore: amo i folli, i pazzi, gli sbagliati.



Oggi ho fatto il tiramisù. Niente di particolare in effetti.

Se non fosse che quando cucino dolci in quantità adatte a sfamare anche il resto del paese, qualcosa non va. E' sempre stata una valvola di sfogo la cucina, per me.
Lo sanno bene i miei colleghi, ogni qualvolta ho riversato su di loro quintalate di dolci realizzati nel weekend in preda a crisi isteriche.

Non sono intollerante a nessun alimento: è già il secondo anno che faccio tutti i test del caso e nemmeno l'ombra di un piccolo rigonfiamento sulle braccia.

Ho capito ormai che la mia intolleranza è nei confronti delle persone. 

Di alcune persone, specifico. E nella fatti specie, per rincarare la dose, il tipo di persone che senza volerlo, continuo a incontrare in questi ultimi anni. E di cui me ne innamoro follemente.

Non nel modo canonico, no, sarebbe troppo facile. Me ne innamoro perché ho la sindrome da crocerossina che non mi abbandona mai: mi piacciono le persone difficili, quelle tristi, quelle che non sono mai contente, quelle incapaci di provare (ormai), qualsiasi tipo di sentimento.

Sono la mia sfida quotidiana al mio essere così romantica e sognatrice. Ma sono anche il mio massacro emotivo. Odi et amo, odio il latino ma mai nessuna frase potrebbe essere più azzeccata.

E onestamente non mi spiego perché insisto ad avere persone così nella testa. 

Non sono persone che portano positività nella vita, eppure credo che quello che riescano a concederti, sia in realtà mille volte di più di quello che possono darti gli altri. Perché non ne sono più capaci e quelle poche volte che lo fanno, ha un valore aggiunto.

Il problema vero è che su un milione di parole pesanti, gesti inutili e dannosi, schizzi e schizzetti mentali, rifiuti e preconcetti, c'è una singola volta che esistono. In un modo carino. Solo che a quelle come me non basta mai. E ci provi e ci riprovi perché sei convinta che le persone possano cambiare a qualsiasi età.

Che le persone possano smussare i loro spigoli, possano (ri)tornare a sorridere nonostante le peggio cose che la vita gli abbia riservato. Perché quella rabbia che io mi porto dentro, è una rabbia viva, è una rabbia che ha fame di vita, non di morte.

Odio la gente che non riesce ad avere fame di vita, quella a cui va tutto bene. Lo zen è un campo più che minato per quanto mi riguarda; tanto quanto chi vive non avendo più voglia di nulla e non sapendo che le labbra, quando sorridono, sono la parte più bella di qualsiasi viso.

Vi siete mai innamorati di un sorriso? Io sì, e fidatevi, è meraviglioso. Se poi quel sorriso era rivolto a voi, sappiate che non lo dimenticherete così facilmente.

Più vedo quei sorrisi e più mi innamoro di questa insostenibile leggerezza dell'amore, che si manifesta in mille sfaccettature, ma sempre e soltanto in quei rapporti che avranno sempre un filo in acciaio a sostenerli e legarli. Che sia amicizia, fratellanza, amore di coppia, poco, anzi pochissimo importa.

Odio et amo.

Amo i folli, amo quei capelli che non sono mai al loro posto, perché ogni posto è quello giusto se riesci a essere te stesso,

amo quella gentilezza d'animo nascosta da un'armatura in acciaio, che si manifesta quando meno te l'aspetti e sa tagliare l'ipocrisia dei miserabili senza parole,

amo il vagone dei sognatori poco raccomandabili, perché su quello ci viaggio pure io: dove ci si affanna per (in)seguire difficoltosi viaggi di testa che tendono all'infinito.

Amo la polvere, le mani sporche di terra, di lavoro, di sesso, di carezze,

amo gli occhi che si abbassano, che di quelli così pieni e sicuri di sè stessi non ne abbiamo bisogno, non c'è mare dove buttarsi lì, la profondità è troppo piccola per poterlo farlo.

Amo le facce coperte dai cappucci delle felpe, che si perdono dietro a milioni di pensieri mentre intorno piove di tutto, mentre si escogitano tramonti e si dipingono albe perché il nero stanca, come stanca la normalità.

Amo le urla che non sanno smettere perché dentro esplode il mondo, mentre l'anima va a fuoco,

amo i silenzi difficili, creati da catene per aiutarsi a dimenticare, scappare, nascondersi, mentre vorresti correre, abbracciare, morire tra le sue braccia che no, non ci sono.

Amo gli insensati, quelli che agiscono senza ragionare, quelli che corrono sotto la pioggia a prenderla tutta e poi si fermano ad assaggiarla a bocca aperta,

quelli che non hanno paura: gli sbagliati, che con le loro menate mentali non sanno dove andare.

Amo i pazzi, i folli, quelli che sanno ridere mentre piangono, mentre il cuore si spacca in miliardi di pezzi ma l'ultimo ricordo è quello più dolce e bello che si possa avere.

Amo i difficili, quelli che non ci sono riusciti, quelli che "avrei voluto", quelli che non ne sono stati capaci e non lo saranno nemmeno un domani,

amo gli interrotti, che comunque sia vanno avanti, con la testa tra le mani e gli sbuffi, e lo sguardo corrucciato e le negatività che nascondono un cuore grande.



E niente. E poi c'è che amo te, imperfetto, noioso e nemmeno lontanamente infallibile: amo te come non credo sia possibile fare, senza difese, senza paura, senza legame... senza l'amore che tutti conoscono.... Solo come i folli sanno fare.

L’amore lo riconosci in un modo preciso: quegli occhi lì ce li hai solo per quegli occhi lì.





09 settembre 2009

Fiaccolata @Milan contro l'omofobia


Ok, the day after. Ci sono andata, ero là con chi ha organizzato e voluto partecipare alla fiaccolata contro la violenza gratuita a Milano.
A dire il vero, non sono abituata a partecipare a queste cose, anzi, diciamo che non lo sono mai stata, ma questa volta l’ho voluto fortemente.
Perché la violenza gratuita contro persone, animali, sentimenti, ideologie, natura… sta aumentando in modo esponenziale e non se ne può più direi. Ho un figlio e questo, da mamma, mi permette di capire che vorrei insegnarli il rispetto per tutto ciò che deve essere vissuto nel migliore dei modi.
E non mi riferisco al fatto che un domani mio figlio si possa innamorare di un uomo… ma che non faccia del male anche solo attraverso battute di cattivo gusto, verso chi ha scelto (che poi si può dire che è una scelta? Credo sia una situazione spontanea…) di amare in un altro modo. Soprattutto non insistere e non umiliare.

Perché noi poveri bigotti siamo sempre stati pronti a puntare il dito. O meglio gli altri. Perché io ho voluto “sfanculizzarlo” quel dito puntato, quelle paure che mi hanno inserito nella testa da piccola verso chi è gay o lesbo, quel “non è così, non è giusto”.
Io c’ero. Ho trovato amici e colleghi, verso i quali mai si è parlato di come e di chi si ama, perché si è semplicemente cosi, senza mettere etichette. Alla fine un abbraccio è un abbraccio, un bacio è un bacio e l’amore? Beh anche quello è in diverse forme: dall’amicizia, al sesso, ad una vita insieme… non sono pur sempre forme diverse d’amore?
Ieri sera non ci sono state interferenze. Tutto è stato ricco di significato ma nessuno show né attacco da parte di qualcuno controparte. Un corteo “importante”, fatto da persone “normali”. In mano molte candele e bandiere legate. Una passeggiata per dire no alla violenza soprattutto, quella gratuita. Si sono sentite battute, chiacchiere, sorrisi e in chiusura un grande applauso, come a sottolineare la forza di chi fosse proprio li, in quel momento.
Mi  piaciuta, molto. L’ho sentita, ancora di più. Ero con chi stavo bene. A parlare di cose serie, e a ridere di cazzate. Ho incontrato famiglie, uomini in giacca e cravatta, ragazzi con la maglietta heavy metal sfilare in corteo.
Io etero e loro no. O loro gay e lesbo e io no?

07 settembre 2009

La "mia" libertà


Era un periodo così, di quelli che tutti sanno definire come “difficili”. Che poi a dirla tutta non ho mai amato generalizzare. Era un periodo così. Di quelli in cui tutti ti danno fastidio, in cui cerchi comunque un appiglio per tentare di sorridere e che poi trenta secondi dopo, ti accorgi che non ne hai proprio voglia.

Uno di quei periodi in cui la mente viaggiava solo verso una cosa o una persona, in cui non trovavi quello che volevi, a saperlo poi cosa volevi veramente. Uno di quei periodi in cui il vento dei cambiamenti comunque ti sorprendeva e ti ritrovavi a essere involontariamente o no un’altra.

Ho sempre avuto paura del buio. Si, proprio come i bambini… non so cosa ci ho sempre trovato di così terrificante… ma il non sapere, l’incognita di una spiacevole sorpresa ha sempre fatto si che comunque andasse, ci fosse una piccola luce a tratteggiarmi i contorni. Ecco, in quel momento, in quei giorni, il buio invece mi coinvolgeva a tal punto da richiederlo. Spegnevo tutto e appoggiavo la testa chiudendo gli occhi. Era una liberazione… note leggere colmavano la sensazione di svuotamento che si librava leggera nella mia testa, come a cancellare, o meglio a chiudere nei vari cassetti ordinatamente (e non sono ai stata ordinata) tutto ciò che durante il giorno passava attraverso i miei occhi e la mia anima.

Scompartimenti, li chiamano. Respiro, lo chiamavo io. Un respiro forte, di distacco dal dolore, da quell’incomprensibile situazione di malessere noioso che mi aveva coinvolta. Il posizionare in modo irrazionale l’irrazionale, mi faceva sentire quasi a posto con me stessa. Poi certo, c’erano persone a cui era legato un valore diverso… qualcuna più importante, da togliere il fiato se non andava bene e qualcun’altra che aveva preso strade diverse dal mio io.

C’è chi mi ha detto che dovevo crescere, chi non mi riconosceva più perché ero cambiata, chi si è allontanato per uno screzio o chi viceversa, si è avvicinato di più di prima. Non so cosa realmente fosse, sapevo di fare male e bene contemporaneamente, credevo di sapere che percorso seguire e poi mi ritrovavo perennemente a giustificarmi davanti allo specchio per i mie errori. Ma tutto sommato era quello che volevo. Essere così, con i miei sbagli, le mie parole dure, e le mie dolcezze nei confronti di persone forse sbagliate. Sapevo che un giorno, magari, me ne sarei pentita. Ma la cosa più vera… è che non mi importava.

Avevo solo voglia di vivere.

E stavo vivendomi per la prima volta. Sentivo quel vago profumo di libertà e personalità che per anni avevo accantonato, infondo rimanendo sempre “una brava ragazza”. E alla fine questo mi faceva pensare di essere proprio l’opposto. Ma non si dice solitamente che essere cattiva o fuori norma è combinare qualcosa di davvero grave? Era davvero grave provare a viversi? Certo, le domande venivano una dietro l’altra. C’erano giorni in cui provavo a rispondere e giorni in cui il foglio rimaneva completamente bianco, con quel menefreghismo legato a quella falsa invincibilità temporanea..

Amavo rifugiarmi all’aperto, seppur su un semplice e anonimo balcone. Guardai per molte sere quel cielo di fine estate pieno ancora di stelle. Avevo grandi alberi a fianco a me e dal tramonto passavo al buio della notte. Alle tre ero capace di essere ancora li, a respirare aria, a respirare me. A volte in silenzio, a volte con la musica sotto, a volte parlando, con chi, era indifferente. Ricordo ogni singola serata così, mi riempiva l’anima, in ogni angolo, in ogni anfratto.

Mi perdevo talvolta nei pensieri e ripercorrevo voci, attimi trascorsi, sensazioni, emozioni… ridevo e piangevo… ero tasti di un pianoforte suonati da un musicista pieno di amore per la sua donna. Un insieme di note bianche e nere. E mi lasciavo cullare dalle sue dita… completamente in balia di quella musica. Non ricordo quanto durò quel periodo, non so se sono mai ritornata la stessa di prima.

Ho incontrato sulla mia strada persone che mi hanno cambiata, legata, buttata, ma ad ognuna il mio pensiero è ancora legato, perché tutte, infondo, mi hanno regalato quell’attimo di libertà e di introspezione che mi ha permesso di rafforzarmi. E di essere parole in libertà nel raccontare tutto ciò. Non so se il mio grazie gli arriverà mai, ma i loro nomi saranno sempre impressi in quel buio che ora, non mi fa più paura.

31 agosto 2009

Quella notte...


Si trovò distesa a faccia in su. Il buio l'avvolgeva, ma quella luna così piena le dava una sensazione di calore così straordinariamente tranquillizzante. L'erba era umida e il suo corpo iniziava a sentire quell'umidità entrargli dentro lentamente, dritta alle ossa. Non si ricordava che ore fossero, nè tantomeno in che luogo fosse.

Da lontano si sentivano vaghi rumori indefiniti. Di fianco gli alberi erano scossi da un vento leggero... vedeva a malapena le foglie inarcarsi da quel vento leggero che sfiorava anche le sue labbra. Era sola. Sola in quel mondo che non riconosceva. Ebbe paura, solo per un attimo. In realtà si sentiva così circondata da quella malinconia profonda, che rimase ferma e immobile distesa a faccia in sù.

La mente circumnavigava le situazioni, i ricordi riaffioravano lentamente come fumetti nell'aria e il cielo sembrava un foglio su cui appuntare note a caso, parole una di seguito all'altra, forse senza senso o forse chiave di una vita o semplicemente di un momento.

Quello strano silenzio così intenso, cosi immensamente tangibile le sfiorò gli occhi, chiusi un istante per nascondersi dietro alle lacrime che lente, inesorabili iniziarono a scendere e a fondersi con la rugiada che precede l'alba. Si sentì libera... mai come allora. Sola, troppo forse, ma libera anche da se stessa.

I muscoli ebbero un brivido e inizarono a distendersi dopo essere stati cosi contriti... le palpebre si aprirono lentamente dando fiato a quel vento che cercò di spazzare via il dolore, la tristezza, il gusto acre del fumo dell'ultima sigaretta... il cuore non si regala a nessuno, si impresta qualche volta... era scritto lassù, con quel filo sottile del pensiero che si snodava tra le stelle... i capelli sul viso sembravano una coperta, calda, avvolgente, per nascondersi al mondo.

Passarono attimi, forse ore. Freddo, caldo, ancora più gelido, ancora più bruciante. Il corpo da una parte e l'anima che girovagava a piedi nudi sull'erba... Chiuse di nuovo gli occhi... non sa per quanto tempo... non ricorda... li riaprì lentamente... pennellate di colore sfidavano il cielo, quel cielo fino a poco tempo prima cosi profondo come i suoi occhi.

Era l'inizio di una nuova giornata, forse di una vita, il momento del riscatto. L'alba venne così, tendendole la mano. Le lacrime erano diventate solo rugiada. Le gambe, le braccia, il cuore, ripresero piano piano le loro funzioni. Riuscì a muoversi come d'incanto, persa in un dolce incantesimo di quel sogno ormai lontanissimo. I piedi sentirono i fili d'erba, i capelli si scostarono dal viso e le mani toccarono quella terra cosi viva, che si era presa in carico tutta la sua tristezza, la sua angosciante debolezza...

Si rialzò e vide alberi magnifici pieni di colori, in lontananza un ruscello che sgorgava acqua limpida e fresca, piena di ardore nel suo rincorrersi tra sassi ormai consumati dalla sua foga, un piccolo pettirosso cantava le sue avventure lassù, su quel ramo che sembrava porgersi ai raggi del sole. Rimase un po' a rimirare quella meraviglia che fino a un attimo prima gli era sembrata la sua tomba.... Si volto verso il cielo. Quella luna, unica luce di quella notte era un leggero e impalpabile disegno a carboncino... La vide sorridere.. sorrise anche lei, così, senza pensarci… e si sentì bene, meravigliosamente bene…

29 agosto 2009

Cercami (Renato Zero)

Quando si cerca una canzone che parla....


Cercami
come quando e dove vuoi
cercami
è più facile che mai
cercami
non soltanto nel bisogno
tu cercami
con la volontà e l’impegno...reinventami!
Se mi vuoi
allora cercami di più
tornerò
solo se ritorni tu
sono stato invadente
eccessivo lo so
il pagliaccio di sempre
anche quello era amore però...
Questa vita ci ha puniti già
troppe quelle verità
che ci son rimaste dentro...
Oggi che fatica che si fa
come è finta l’allegria
quanto amaro disincanto...
Io sono qui
insultami,feriscimi
sono così
tu prendimi o cancellami...
Adesso si
tu mi dirai che uomo mai...ti aspetti.
Io mi berrò
l’insicurezza che mi dai
l’anima mia
farò tacere pure lei
se mai vivrò
di questa clandestinità per sempre...
Fidati
che hanno un peso gli anni miei
fidati
e sorprese non avrai
sono quello che vedi
io pretese non ho
se davvero mi credi
di cercarmi non smettere no...
Questa vita ci ha puniti già
l’insoddisfazione è qua
ci ha raggiunti facilmente...
così poco abili anche noi
a non dubitare mai
di una libertà indecente
io sono qui
ti servirò ti basterò
non resterò
una riserva, questo no...
Dopo di che
quale altra alternativa può...salvarci!
Io resto qui
mettendo a rischio i giorni miei
scomodo si
perché non so tacere mai...
Adesso sai
senza un movente non vivrei..comunque.
Cercami...cercami...non smettere

24 agosto 2009

13 LÍNEAS PARA VIVIR


1. Te quiero no por quien eres, sino por quien soy cuando estoy contigo.

2. Ninguna persona merece tus lágrimas, y quien se las merezca no te hará llorar.

3. Sólo porque alguien no te ame como tú quieres, no significa que no te ame con todo su ser.

4. Un verdadero amigo es quien te toma de la mano y te toca el corazón.

5. La peor forma de extrañar a alguien es estar sentado a su lado y saber que nunca lo podrás tener.

6. Nunca dejes de sonreír, ni siquiera cuando estés triste, porque nunca sabes quién se puede

enamorar de tu sonrisa.

7. Puedes ser solamente una persona para el mundo, pero para una persona tú eres el mundo.

8. No pases el tiempo con alguien que no esté dispuesto a pasarlo contigo.

9. Quizá Dios quiera que conozcas mucha gente equivocada antes de que conozcas a la persona

adecuada, para que cuando al fin la conozcas sepas estar agradecido.

10. No llores porque ya se terminó, sonríe porque sucedió.

11. Siempre habrá gente que te lastime, así que lo que tienes que hacer es seguir confiando y sólo ser más cuidadoso en quien confías dos veces.

12. Conviértete en una mejor persona y asegúrate de saber quién eres antes de conocer a alguien más y esperar que esa persona sepa quién eres.

13. No te esfuerces tanto, las mejores cosas suceden cuando menos te las esperas.

Recuerda:
"TODO LO QUE SUCEDE, SUCEDE POR UNA RAZÓN"


Perdonatemi se non la traduco, ma in spagnolo hanno tutta un'altra melodiosità.

18 agosto 2009

Impara ad amarti e a odiarti


Un pianoforte in sottofondo... le note che ti cullano dolcemente anche se provengono da un video di Youtube. Certo, altre sensazioni averlo davanti, sentire il battere leggero dei tasti, guardare le mani danzare, il corpo contrarsi, la testa cullarsi e seguire, a tratti arrabbiata, incalzante, la musica.

Ma bisogna accontentarsi.... "Oltremare di Enaudi" ecco quello che sto ascoltando. Sconosciuto fino a ieri, fino a quando un mio amico lo ha pubblicato su Fb. Grande mezzo di conoscenza, nonostante tutto. L'ho sentito ieri sera, stamattina e ancora ora... e lo risentirò, lo riascolterò ancora...

Non sono un "tecnico del suono" nè tantomeno un'esperta di musica... io posso solo indicare quello che mi fa venire i brividi, che mi permette di perdermi nei miei sogni, di creare il mio testo su note che volano leggere. Qui non ci sono parole, solo un movimento su cui sdraiarsi con la mente e lasciarsi cullare. Un viaggio attraverso la memoria, i ricordi, ma anche verso le nuove speranze. Un viaggio verso quel posto lontano, Oltremare, dove forse i sogni sono la realtà.

E se chiudi gli occhi e ascolti, semplicemente ascolti (oddio da quanto in effetti non mi capitava) ci arrivi laggiù... riesci a sfiorare con le dita il tuo sogno, come accarezzare ali di farfalla. Dove non esistono confini, dove non esistono paranoie ma solo tu. Tu con i tuoi difetti, le tue sensazioni, le tue emozioni, le tue limitazioni. Ma dove il corpo non è più un ostacolo, perchè la mente, l'aria, le vibrazioni sono quelle che hanno potere. Che meravigliosa sensazione!!!

E ti senti viva come non mai... e sai benissimo che non sei salita sul treno delle illusioni perchè sei solo li con gli occhi chiusi e persa dentro in un volo con la mente, il cuore e lo stomaco (i tre elementi di ogni forma d'amore... il razionale, l'irrazionale, l'impulsività) per cui sai benissimo che quando li riaprirai avrai solo vissuto bene per poco tempo. Ma quanto valgono cinque minuti cosi rispetto a una giornata di insicurezze e disillusioni? E quanto ne esci carica per vedere di nuovo in positivo?

Ascolta... non solo un suono o una musica di fondo, quella è semplicemente un mezzo con cui è più facile lasciarsi trasportare. Ascolta ogni tanto te stesso e non avere paura dei tuoi limiti. Impara a non trasportare tutto verso gli altri e a riprendere tutto come se fosse all - inclusive. Impara a sentirti, a conoscerti, ad amarti e a odiarti. Capisci i tuoi sogni, costruisci le tue fondamenta non sradicando le tue radici. Non avere paura di sperare, di credere di imparare e di confrontarti. Ogni singolo pezzo costruito per voglia, passione ed entusiasmo è solo crescita interna e verso il mondo. Non autodistruggerti pensando in negativo.... goditi la tua malinconia, la tua rabbia, le tue lacrime... ti aiuteranno a ricostruirti ogni volta, ad essere più forte e a raggiungere il mare.

Non lasciarti fagocitare dalle amarezze, dalle parole dure, dai freddi gesti che possono circondarti... non farlo. Goditi un bacio, un abbraccio, un sorriso. Goditi le stelle, un alito di vento, una luce nell'oscurità: perchè nel momento in cui la vedrai, saprai che è per te, solo per te. E ti sentirai illuminato dentro. Accompagna ogni persona che ti affianca anche solo per poco nel tuo viaggio, domanda se è il caso, ma guarda negli occhi prima di tutto, perchè loro mentire non possono e spesso lo specchio è rivolto anche ai tuoi: non solo specchio dell'anima ma anche specchio di te. Rispetta le scelte anche se non le condividi, prova a lottare fino infondo per ciò che ne vale la pena, non mollare subito... provaci fino infondo ma senza affogare dietro a false prove di forza. Mettiti in discussione e non stare solo... soli non si va lontano. Mano nella mano, spesso è più facile... e quando sarà necessario prendi la sua mano tra le tue. E lascialo andare quando è il momento, non tutto dura per sempre.

Vivi... come, decidilo tu... ma vivi, sempre, più forte. Senti il tuo respiro.

Impara ad amarti e a odiarti.

04 giugno 2009

Stay in love with my sorrow



Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I want to let it go.

Come to bed, don't make me sleep alone.
Couldn't hide the emptiness, you let it show.
Never wanted it to be so cold.
Just didn't drink enough to say you love me.

I can't hold on to me,
Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.

Don't want to let it lay me down this time.
Drown my will to fly.
Here in the darkness I know myself.
Can't break free until I let it go.
Let me go.

Darling, I forgive you after all.
Anything is better than to be alone.
And in the end I guess I had to fall.
Always find my place among the ashes.

I can't hold on to me,
Wonder what's wrong with me.

Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, ...stay in love with my sorrow.
I'm gonna let it go

17 maggio 2009

Parla con me...



Non tenerti dentro tutto, c'è una cosa che invece puoi fare... parla con me, parlami di te!!! Io ti ascolterò...

Se vuoi guarire però, prova un po' a innamorarti di te... 

26 aprile 2009

Ahimé t'amo!


Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.

Pablo Neruda

16 aprile 2009

Prendere una decisione...


A volte succede, meno spesso di quello che dovrebbe essere ma succede. Accade che ti trovi di fronte a delle scelte e non sempre puoi dribblare o scappare o fare finta di nulla prendendo tempo. No, non si può sempre fare purtroppo.

E non si ha sempre voglia di vedere e ragionare su quelle risposte della vita che proprio non ti piacciono... anche se lo sai che è sbagliato, perché infondo sono proprio quelle che hanno un peso. Quella magnifica gioia di vivere che a volte cede il passo alla confusione piu' nera, dinanzi a situazioni tutto sommato minori quando invece mostri una determinazione ferrea e una lucidita' assoluta in altre situazioni decisamente pesanti...

Sostenere il valore di quell'inquietudine che porta ad acquisire un modo di pensare diverso, anche se la vista offerta dai nuovi occhi non necessariamente risulterà confortante? Non so forse si dovrebbe, per cercare di non fossilizzarsi su un'unica visione... sta di fatto che risulta sempre difficile prendere decisioni drastiche. Che siano un allontanamento, una presa di posizione, una chiusura o un'apertura... se poi c'entra il cuore, beh...

Io non so se poi si fa la cosa giusta, se tutto quello che si fa abbia un senso... si soffre, comunque sia, se non si è in grado di staccarsi corporalmente e mentalmente da se stessi.. si soffre molto perché non si è mai convinti alla fine. Ma a volte dire basta con se stessi ha comunque un effetto positivo. Quando ci si sente pesanti, oppressi, fuori luogo e i sorrisi si tramutano in lacrime, forse fare un passo indietro e fermarsi, fa comunque bene. Di questo ne sono convinta.

Come sono convinta che le tragedie siano altre ma si sa, poi la tua vita è la tua vita e non è facile saperla gestire... comunque vada, si cresce un po' di più. Forse un giorno, prima o poi, diventerò grande...

17 febbraio 2009

Quelle giornate un po' così


A volte le giornate sembrano non passare mai, guardi il cielo attraverso la finestra di un ufficio e ti accorgi che, stranamente, c’è uno splendido sole. Un aereo passa in alto lassù e tu vorresti volare come lui, andare via lontano… che poi via lontano chissà dove e chissà perché…
Ma il sogno è perennemente quello di scappare da tutti e da se stessi in queste giornate cosi… e una musica mielosa fa eco nelle orecchie: note di chitarra si fondono coi pensieri. Un accordo dopo l’altro, proprio come un ricordo dopo l’altro, scandiscono i minuti, apparentemente trascorsi dietro un lavoro che non riesci proprio a terminare.

E ritorni a guardare fuori dalla finestra con la mente per nulla sgombra… ma piena di se e di mah, di boh e di perché, di risate sottili e di lacrime amare. Tutto insieme, un vortice come quelle volte in cui non riesci a mettere un numero dietro l’altro, quando 2+2 nonostante le certezze, non da 4.
Così, da un momento all’altro vorresti che il mondo intorno non esistesse, vorresti essere nel tuo bozzolo a crogiolarti dietro alla tua immensa malinconia, avvolta nella stupidità che ti segna per un nonnulla. Vorresti, forse, per un attimo non essere tu, ma qualsiasi altra persona che ti appare felice; perché felice infondo, in queste giornate, proprio non ti ci senti.

Il vuoto stringe più forte di un abbraccio talvolta….
Sei li, in quello stato un po’ così, dove non hai voglia di sorridere né di piangere, dove non hai voce per urlare e forse sai che non ne varrebbe la pena, dove vorresti avere una coccola in più ma sai che non arriverà perché il tuo guscio è così duro da non sentirla. Chiudi gli occhi e ripensi al colore di quel cielo che hai fissato a vuoto fino ad ora, ma dentro senti freddo, tanto freddo, troppo freddo… e sai cosa vorresti per rimediare a quei brividi ma il muro di dubbi non è così facile da tirare giù con poche forze…e ti senti impotente anche verso te stessa.
Un altro aereo passa lassù dove ti sembra di trovare una via di fuga…. Provi a riprendere anche questo con la mente e con il cuore… forse prima o poi riuscirai a salirci….

24 gennaio 2009

Le strane cause di morte


Non ci posso credere: uno nella vita pensa di morire solo di malattie, tir che ti falciano, sparatorie dove qualcuno ti buca al centro del cervello e invece no...(va beh ok queste forse sono un pochino esasperate però...).

Avete letto da qualche parte le pillole di quali sono le cause più strane ma numericamente da non sottovalutare? Beh... sentite un po'...

ABBANDONI. Decessi di bambini lasciati soli in auto dal 1985: 2.780. (ma dico: uno non si accorge che il proprio figlio se l'è dimenticato in auto???)

ABBUFFATE. Lo stomaco contiene fino a 4,5 litri di liquido. Nell’86 una psicologa morì per aver ingerito 6,7 kg di hot dog e broccoli. Nel 2000 un marine tracannò 13,5 litri d’acqua: ebbe un attacco di diarrea e morì di edema cerebrale per carenza di sodio nel sangue. (va bene, io sono la prima a non essere neanche idealmente annoverata tra le anoressiche, ma mangiare fino a farsi saltare lo stomaco o morire di diarrea???)

ALLERGIA ALLO SPERMA. Le proteine dello sperma possono causare gonfiori attorno agli occhi, starnuti, vomito e diarrea. Vittime dal 1958: 415. (qs mi sembra la migliore se non quella più drammatica... oddio... basta sesso orale? basta sesso? oddio... già mi sento morire senza allergia allo sperma ma con l'allergia alla castità...)

DORMIRE COI FIGLI. “Compressione traumatica”. Dal 1985, 1.557 decessi di bambini che dormivano con adulti. (chi glielo spiega che deve rimanere nel suo lettino senza urlare a squarciagola in piena notte e infilarsi con estrema delicatezza in mezzo alle palle????)

COMBUSTIONE SPONTANEA. Mary Reeser, nel 1951, in Florida, andò in cenere. Rimase solo un pezzo della gamba sinistra. (moh mi chiedo... ma come ha fatto a prendere fuoco sta qui? aveva qualcosa realizzato in legno???)

GOLF. Ogni anno, sei persone muoiono colpite da un fulmine mentre assistono a una partita di golf. (da un fulmine? pensavo da una pallina o dalla rottura di rimanere concentrati per mirare a un buco dopo aver camminato per km....)

TORTINI DI RISO. A Capodanno i nippoamericani mangiano il mochi, tortino dolce di riso. Dal 1965 sono asfissiati in 1.601. (mi volete dire che d'ora in poi bisogna centellinare gli arancini di riso o mangiarli a fianco di un'ambulanza?)

GUIDARE. Dal lunedì al venerdì, l’ora più fatale è dalle 16 alle 17. Il sabato e il 14° giorno di ogni mese registrano i morti più numerosi. (beh meno male che dall'ufficio non esco mai prima delle sei... tutto sommato devo pure dire di aver culo per uscire sempre tardi????)

Comunque sia non l'ho letto ma a questo punto lo comprerò: “Stecchiti & Censiti” (Vallardi, 533 pagine, 19 euro) di Michael Largo.

Si sa mai che uno si riesca a fare più paranoie di quelle che ha già! :D

13 gennaio 2009

Facebook e i suoi utilizzi

Da Metronews:

Sacrificare 10 amici per un hamburger    
Il prezzo dell’amicizia? Un hamburger. Chi di noi non ha almeno una decina di contatti su Facebook che si conoscono appena o per niente? Ebbene, queste sono le vittime sacrificali ideali di coloro che, solo negli Usa, ricevono l’invito a disfarsene in cambio di un Whopper gratuito (l’equivalente del Big Mac). La rottura del rapporto è notificata ai 10 diretti interessati: «Tizio ti ha sacrificato per uno snack gratuito ». È proprio questo il meccanismo con cui si diffonde il messaggio promozionale Whopper Sacrifice di Burger King.

Lanciata negli States ai primi di dicembre, entro metà mese aveva già mietuto 75.000 vittime e distribuito 7.000 coupon. A chi vive in Usa basta accedere al sito www.whoppersacrifice.com e installare l’applicazione, mentre per il resto del mondo ancora non se ne parla. Ma con il bacino d’utenza a disposizione (150 milioni di iscritti) chissà che la catena americana, presente quasi ovunque nel mondo, non decida di varcare l’oceano. «Vogliamo far riflettere i fanatici delle amicizie sulla superficialità della maggior parte di esse» ha detto Brian Grais, vicepresidente del marketing di Burger King. Facebook, intanto, osserva e tace. E i sacrificati? Se non se la prendono troppo, è sempre possibile riallacciare i contatti. Ma anche no… (FABIO CALTAGIRONE)..... :/

Prova Slide

Ricercando un argomento per lavoro mi sono imbattuta in Slide... carino come slideshow gratuito...

04 gennaio 2009

E' inutile

Da quando c'è Facebook non gli sto più dietro a questo blog... e mi dispiace ma mi collego di là e patatrac... perdo le ore a cazzeggiare dietro app, chat, giochi, giochini, test, far giocare il mio cane nello stadio, vestirlo, lavarlo, baciare il mio maialino, aggiungere fantomatici personaggi nella mia città e in quella dei miei amici....
insomma e chi ha più tempo per il blog?

Forse un giorno si spegnerà anche fb ma per ora, posto, scrivo e metto foto tutto su li, e ogni tanto torno al mio primo amore, ma solo ogni tanto :)

08 novembre 2008

Un desiderio per Natale

Quest'anno voglio tornare a scrivere la lettera a Babbo Natale. Ho un desiderio... oddio non è che ne ho solo uno a dire il vero ma diciamo che ce ne è uno "pratico" e tecnologico che proprio vorrei. Forse non del tutto neanche irraggiungibile, ma l'idea che Babbo Natale possa intervenire, beh mi piace ancora alla mia veneranda età. :)

La si trova alla voce Macchina fotografica digitale e nello specifico alla voce Nikon. (Grazie a Fabrizio che mi ha girato l'url dove ho simpaticamente cocciato e come i bimbi ora pesto i piedi per averla :/).

Eccola, stra bellissima. Un colpo di fulmine.


COOLPIX P80

Potente fotocamera da 10,1 megapixel con zoom elevato. Grazie a un obiettivo zoom NIKKOR 18x estremamente versatile, questa fotocamera compatta e completa consente di eseguire bellissime riprese grandangolari e tele di soggetti distanti. Con il potente obiettivo zoom 18x gli appassionati di paesaggi, ritratti, eventi sportivi o fotografia naturalistica potranno mettere a fuoco dall'infinito fino ad appena 1 cm di distanza grazie a un Modo macro che consente di ottenere dettagli magnifici anche nelle riprese estremamente ravvicinate. COOLPIX P80: la fotocamera compatta dotata della versatilità tipica delle reflex. Disponibile nel colore nero.
  • Obiettivo zoom NIKKOR 18x grandangolare
  • Risoluzione da 10,1 megapixel
  • Macro da 1 cm
  • Sistema ottico Riduzione Vibrazioni
Specifiche tecniche

Che ne dite? Suggerimenti?


Incubo sciopero

Repubblica riporta:

Una nuova giornata di passione di trasporti si preannuncia per lunedì 10 novembre, per lo sciopero indetto da tutti i dipendenti del trasporto ferroviario e servizi e di quelli delle aziende di trasporto pubblico locale. L'agitazione, che avrà la durata di 24 ore avrà inizio alle 21 di domenica 9 e si concluderà alle 21 del giorno dopo.

Al centro della protesta, indetta dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast la vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità per gli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi.

Lo sciopero si svolgerà nel settore ferroviario garantendo, nel rispetto delle fasce orarie previste dalla legge (6 alle 9 e dalle 18 alle 21), i treni regionali.
Autobus, tram e metropolitane si fermeranno lunedì 10 secondo modalità decise in sede locale.

Queste le modalità in alcune delle principali città.
Roma dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio;
Milano dalle 8:45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio;
Napoli dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio;
Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio;
Firenze dalle 9:15 alle 11:45 e dalle 15.15 a fine servizio.
Venezia-Mestre dalle 9 alle 16:30 e dalle 19:30 a fine servizio;
Genova dalle 9:30 alle 17 e dalle 21 a fine servizio;
Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19:30 a fine servizio;
Bari dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 a fine servizio;
Palermo dalle 8:30 alle 17:30 e dalle 21.30 a fine servizio;
Cagliari dalle 9:30 alle 12:45, dalle 14:45 alle 18:30 e dalle 20:30 a fine servizio

No per favore... non ce la posso fare... un'altra giornata in cui ci si impiega 15 ore di macchina al posto dei soliti 45 minuti, per arrivare in ufficio...
Arrggghhhhh e il tempo? Come sarà il tempo?
Appena controllato nuvolo ma non sembra piova, fiuuuu meno male... dopo giorni di acqua acqua e acqua e con l'incubo scipero, forse sarebbero stato meglio un giorno di ferie mirato!! :)

Periodo cosi

E' decisamente un periodo in cui vorrei avere a portata di mano una boccia di ossigeno. Le cose si sono susseguite molto velocemente e il lavoro e la casa mi hanno travolto. Per cui niente blog, niente foto, niente tutto se non Facebook che riesci a concentrare un po' tutto insieme.

Senza aprire una cosa, l'altra e l'altra ancora. Che dire, in questo periodo non ne ho molta voglia. Twitter credo abbia su un dito di polvere, il mio blog ormai è un reperto storico di mesi fa, flickr è morto... beh insomma non è che sia proprio multitasking sulle cose personali, forse perchè lo sono tutto il giorno sulle cose lavorative!!!

In più sto decidendo che veste dare a questo blog... nel senso che vorrei cambiare un po' argomento e creare qualcosa di più "intelligente" e che abbia un filo conduttore che non sia io... mah stiamo a vedere come si sviluppa e riesco a riprendermi un po' di tempo.... intanto ogni anto la testa la metto :).
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