05 luglio 2018

I figli son pezzi 'e core, ma anche no: la stronzaggine impera



Considerazione più seria che non, sui figli. Che ogni volta mi scappa se accade qualcosa.

Nella fattispecie la difesa spasmodica di alcune mamme nei confronti dei loro pargoli, che sono tutto fuorché santi. E nonostante prove schiaccianti, trovino chissà in quale santo modo, una giustificazione concreta alla difesa.

So già che dopo questo post mi scriverà l'intera galassia che si sentirà attaccata in primo luogo, ma rilassatevi: dopo anni che ascolto, vivo, sento e osservo i nostri dodicenni, riguarda tutti e nessuno.

Detto e premesso che se mi tocchi Samuele, chiunque tu sia, sei generalmente un qualsiasi essere morto e defunto a morsi, sono convinta però di una cosa: che ci siano delle situazioni, dei comportamenti e delle regole che vanno rispettate e insegnate.

Ma non a 12 anni, già a 6, se non prima.

Del tipo, pescando a caso tra un milione:

* Le mani addosso non si mettono

* Non si tradiscono gli amici

* Non si va dove tira il vento

* Qualsiasi esclusione e/o decisione presa a cazzo su un singolo è un atto di bullismo, non una stupidata

(dalla rete: E’ possibile distinguere tra bullismo diretto (che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale) e bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia)

* Essere onesti sempre

* Dire le cose in faccia (e qui se manco i genitori lo fanno, te raccomando a cascata)

Probabilmente ce ne dovrebbero essere altri mille, il problema è che non esistono. E soprattutto finché alla gente non viene toccato il proprio bambino, va tutto bene e tutti sono santi.

Ma no, non è così, la realtà, bravi o sbagliati che siamo noi genitori, i ragazzini di oggi sono proprio degli stronzi. Che sanno comportarsi come tali. Viziati, supponenti, gasati.

E la cosa peggiore è come i genitori NON affrontino i problemi.

Resto ben orgogliosa dell'essere così ragazzino di Samuele in modo indifferente fuori e dentro, almeno sai con chi ti relazioni. Odio le doppie facce. Preferisco che sia ancora un bamboccione. Che fa cazzate, ma mai con quella malizia che vive purtroppo in molti suoi coetanei.

Odio i mesi passati accanto alle persone per poi lasciarle all'angolo della strada. (E poi parlano degli animali...).

Ma a casa mia, anche chiedere scusa ha un valore. E dovrebbe averlo tanto di più per i genitori che se ne fottono ampiamente; anzi se li chiami diventi subito barbablù o l'orco cattivo a seconda della favola che hanno intenzione di vivere.

Non si sa più nemmeno chiedere scusa. E quando si chiede, si punta lo stesso il dito contro chi ha sbagliato. Manco avesse ucciso qualcuno.

Si studia tanto il bullismo nelle scuole: direi che ha un ottimo risultato.

Quanto mi piacerebbe dire a tutti quei genitori che i loro angioletti danno delle troie alle ragazze come mangiare bruscolini (che poi anche qui si aprirebbe una voragine sul comportamento del mi piace uno ogni nano secondo e ci sto insieme ma poi no, meglio l'alto e allora me li giro tutti), di come si ammazzano a vicenda sul darsi degli stronzi rompicoglioni (e uso i termini duri apposta ma reali), per poi andarci in giro a braccetto all'occorrenza.

Ma anche di come si debbano frequentare perché lo vogliono i genitori, ma non è così tra loro. Tutto ciò non fa altro che creare un circolo di falsità che Beautiful ci fa una pippa in paese.

Già, dimenticavo: siamo in un paese. Il bene e il peggior male.

Si salva solo chi non è nè carne e nè pesce. Quelli che li metti lì, e lì stanno, quelli che ecco, io non vorrei mai che Samuele appartenesse a questa categoria. NON si può essere amici di tutti, né tanto meno piacere a tutti, perché in realtà vuol dire non piacere a nessuno.

Bisogna fare delle scelte, anche sbagliate. Senza escludere nessuno perché tu (e per tu intendo un qualsiasi nano di 12 anni che dovrebbe essere ancora preso a calci in culo), hai deciso che l'altro non va più bene mentre tu ti sei messo la corona. A scuola, al parco, al cesso, nella vita.

L'amicizia è altro, e quando lo scopriranno saranno spero ancora in tempo per calibrare il loro modo di vivere, in questo mondo che ormai non fa più sconti a nessuno, e ti fa vivere solo come un cane.

Eravamo più puliti noi. E più sinceri. A casa una volta c'era l'ignoranza di non sapere perchè si era poveri, perché si viveva diversamente, perché la strada e l'oratorio era la casa di tutti. Ora in casa l'ignoranza impera senza motivo. Attenzione! Ignoranza nel senso di ignorare. Che è molto peggio.

Ma la ruota gira.

E girerà su chiunque. E chiunque si ritroverà a piangere quando quelli che pensava fossero i suoi amici lo escluderanno, lo prenderanno per il culo, gli fregheranno la ragazza e quant'altro.

Si sbaglia, io sbaglio ogni santo, santissimo giorno con mio figlio: ma sa benissimo che l'amicizia è un VALORE. Lui sbaglia, sbaglia ogni santo, santissimo giorno. E quando ha sbagliato ha saputo rendersene conto e io di certo, non l'ho difeso. Anzi, l'ho massacrato.

Non sono cazzate. Se si massacrano ora a 12 anni, a 16 si sparano. E io con quello che succede nel mondo non ci scherzerei così tanto.

Anzi, se penso a Samuele, a volte vorrei fosse molto più sveglio e molto più stronzo. Ma fortunatamente gli ho insegnato l'educazione e di non massacrare per divertimento le persone. Ne subirà le conseguenze lo so, ma sarò al suo fianco quando il boomerang tornerà dritto tra i denti degli altri.

E rideremo delle lacrime versate, e gli racconterò le mie. Che ci sono ancora adesso, ma che imparerò a gestire. Come?

A 44 anni sto andando dalla psicologa. Dice che devo sapermi mettere davanti agli altri. E salverò anche lui da questo errore.

Preferisco essere così. Preferisco sia così. Avere la fortuna di guardare gli occhi di qualcuno con lo stomaco e il cuore leggeri, è tutto ciò che la vita sa davvero darti. 

Il sorriso dato da questo non ha prezzo.

Quelli che fanno così (mica sono tutti così), invece hanno un prezzo. Ed è una cosa proprio triste.

Noi no, e va bene così.




02 luglio 2018

I corpicini dei bimbi morti in mare: quando la polemica è macro e non ci si sofferma sul micro (cosmo) che ci circonda

Non so quanti status ho letto su quei poveri bambini recuperati morti e di cui ci sono le foto ovunque. E ieri ne ho pure commentato uno. Si, a me hanno fatto stare male. Male a dire poco.
Ma ecco, voi che parlate di corpicini morti, di scarpine allacciate, di vestitini rossi, forse non sapete che non accade solo ai profughi.

Si lo so, sono monotona. Eppure quando io ho dovuto scegliere quale delle tutine mettere al mio bambino da morto, ecco, credo come quelle mamme, di averci messo tutto l'amore del mondo per vestire il mio bambino.

Lorenzo non è morto in mare, ma come loro non ne aveva colpa nemmeno lui. Martina non è morta in mare, ma nemmeno lei ne aveva colpa.
Certo, io ho avuto "la fortuna" di poterlo seppellire. Loro hanno potuto tentare di cambiare vita. La giustizia poi nelle cose, onestamente penso si sia perduta da troppo tempo. 

Lorenzo, Martina e tutti gli altri piccoletti non erano figli di profughi, eppure anche noi genitori abbiamo tentato di fare delle scelte per salvarci e ne abbiamo fatte di impossibili per salvarli.
Cercate di capire: a me di Salvini & co fotte sega. È sempre facile parlare dalla parte dal lato forte. Ma si sa guardare solo il grande e spesso chi ti sta di fianco non sai nemmeno cosa abbia passato.
E ce ne sono tanti di Salvini & co nella vita che tanto hanno partorito e va tutto benissimo. E tornano a casa con la carrozzina da poter usare. E che ti guardano come se fossi un extraterrestre e la parola classica è "poverino".

Non avete idea di quanto il "poverino", sia la parola più infelice e irritante della terra.
Certo che fa male. Certo che non dovrebbe essere cosi.
Ma nemmeno dovrebbero esserci bambini abbandonati, picchiati, abusati, malati.
I bambini non hanno mai colpe. E che siano vestiti di rosso, giallo, verde o blu e siano migranti, italiani o sa dio cosa, restano vittime innocenti.
Ma non impietositevi solo davanti alla tv, magari la vostra vicina di casa ha appena abortito o seppellito il suo di bambino e non ci facciamo nemmeno caso.
Questo fa la differenza. So per certo che quei genitori piangeranno a vita la morte dei loro figli, ma sapranno di averci provato a dargli un mondo migliore.

Ora la polemica che ne è uscita è che le foto siano state photoshoppate: come se non si sapesse che muoiono ogni giorno i migranti in mare, come muoiono i piccoli siriani o qualsiasi altro bambino in ogni parte del mondo, in guerra o meno.

La gente sembra completamente rincoglionita: si preoccupa del macro senza pensare al micro.
C'è questo luogo sotto la sorella di una mia amica che purtoppo non c'è più da tanti anni. Questo è un luogo senza tempo ma pieno di storie se uno sa ascoltare.
Pieno di bambini e bambine.
E non è in mare, sulle coste o altrove. È a Lambrate. E io ogni volta che vado, ci perdo un pezzo di anima e ne esco distrutta (esattamente come a vedere quei bambini).

Sono tutti uguali. 

È il mondo che dovrebbe essere migliore (a partire da noi adulti).


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