02 luglio 2018

I corpicini dei bimbi morti in mare: quando la polemica è macro e non ci si sofferma sul micro (cosmo) che ci circonda

Non so quanti status ho letto su quei poveri bambini recuperati morti e di cui ci sono le foto ovunque. E ieri ne ho pure commentato uno. Si, a me hanno fatto stare male. Male a dire poco.
Ma ecco, voi che parlate di corpicini morti, di scarpine allacciate, di vestitini rossi, forse non sapete che non accade solo ai profughi.

Si lo so, sono monotona. Eppure quando io ho dovuto scegliere quale delle tutine mettere al mio bambino da morto, ecco, credo come quelle mamme, di averci messo tutto l'amore del mondo per vestire il mio bambino.

Lorenzo non è morto in mare, ma come loro non ne aveva colpa nemmeno lui. Martina non è morta in mare, ma nemmeno lei ne aveva colpa.
Certo, io ho avuto "la fortuna" di poterlo seppellire. Loro hanno potuto tentare di cambiare vita. La giustizia poi nelle cose, onestamente penso si sia perduta da troppo tempo. 

Lorenzo, Martina e tutti gli altri piccoletti non erano figli di profughi, eppure anche noi genitori abbiamo tentato di fare delle scelte per salvarci e ne abbiamo fatte di impossibili per salvarli.
Cercate di capire: a me di Salvini & co fotte sega. È sempre facile parlare dalla parte dal lato forte. Ma si sa guardare solo il grande e spesso chi ti sta di fianco non sai nemmeno cosa abbia passato.
E ce ne sono tanti di Salvini & co nella vita che tanto hanno partorito e va tutto benissimo. E tornano a casa con la carrozzina da poter usare. E che ti guardano come se fossi un extraterrestre e la parola classica è "poverino".

Non avete idea di quanto il "poverino", sia la parola più infelice e irritante della terra.
Certo che fa male. Certo che non dovrebbe essere cosi.
Ma nemmeno dovrebbero esserci bambini abbandonati, picchiati, abusati, malati.
I bambini non hanno mai colpe. E che siano vestiti di rosso, giallo, verde o blu e siano migranti, italiani o sa dio cosa, restano vittime innocenti.
Ma non impietositevi solo davanti alla tv, magari la vostra vicina di casa ha appena abortito o seppellito il suo di bambino e non ci facciamo nemmeno caso.
Questo fa la differenza. So per certo che quei genitori piangeranno a vita la morte dei loro figli, ma sapranno di averci provato a dargli un mondo migliore.

Ora la polemica che ne è uscita è che le foto siano state photoshoppate: come se non si sapesse che muoiono ogni giorno i migranti in mare, come muoiono i piccoli siriani o qualsiasi altro bambino in ogni parte del mondo, in guerra o meno.

La gente sembra completamente rincoglionita: si preoccupa del macro senza pensare al micro.
C'è questo luogo sotto la sorella di una mia amica che purtoppo non c'è più da tanti anni. Questo è un luogo senza tempo ma pieno di storie se uno sa ascoltare.
Pieno di bambini e bambine.
E non è in mare, sulle coste o altrove. È a Lambrate. E io ogni volta che vado, ci perdo un pezzo di anima e ne esco distrutta (esattamente come a vedere quei bambini).

Sono tutti uguali. 

È il mondo che dovrebbe essere migliore (a partire da noi adulti).


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