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21 giugno 2017

Uomini passivi e donne aggressive? E l'uomo di una volta?





Già che esista un sito di Cougar, in Italia, qualcosa vorrà dire. Se le donne mature cercano i loro compagni (rigorosamente giovani), online, qualcosa vorrà pur dire. 

E a quanto pare, maschi e femmine sono sempre più distanti tra loro. CougarItalia.com, ha osservato come le reciproche accuse delle coppie italiane dipendono dalla scarsa differenza di età all'interno della coppia.

Secondo un recente sondaggio, realizzato su un campione di mille uomini e mille donne, a dire del giudizio delle donne, gli uomini risultano essere incapaci di corteggiare, impacciati e troppo passivi. Mentre, a dire degli uomini, le donne sono sempre meno seducenti e sono troppo aggressive. Ma solo nelle coppie in cui la differenza di età non supera i 5 anni.

Quando la donna è di almeno 5 anni più grande, non vi è infatti alcuna recriminazione. Solo quando questa distanza inizia ad accorciarsi ecco allora che, incominciano le recriminazioni tra i due sessi: per le donne i maschi sono troppo passivi e per gli uomini le donne sempre troppo aggressive.

«Più nello specifico, tra le accuse da parte delle donne il non sapere baciare e l'essere poco virili. Mentre secondo gli uomini le donne non conoscono più l'arte della seduzione» puntualizza Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com.

Le conseguenze? «Approcci sempre più difficili e coppie in crisi dopo pochissimo tempo. Quando la differenza di età è minore di 5 anni, il 28% delle coppie sperimenta la prima crisi già nel primo mese, con senso di insoddisfazione per il 45% delle donne e per il 38% degli uomini. E poi ancora litigi e perfino tradimenti» risponde Alex Fantini.

Il rapporto di coppia tra coetanei risulta così sempre più arduo. La parte più difficile, è la fase del corteggiamento: il 58% delle donne crede che gli uomini siano troppo frettolosi, immaturi e poco originali. Ed anche una volta superate le difficoltà del corteggiamento le cose non migliorano: il 42% delle donne boccia gli uomini per quanto riguarda i preliminari ed una donna su 10 ritiene che anche nel rapporto sessuale la performance sia disastrosa.

Quali sono invece le fasi più difficili per gli uomini che vogliono conquistare una donna? Per i maschi la fase del corteggiamento è quella più critica, perché secondo loro «le donne non sanno mai cosa vogliono veramente» e danno dei messaggi assolutamente contraddittori per poi lamentarsi che «gli uomini non capiscono niente».

«Il fatto è che a qualunque età il mondo femminile si dimostra più aggressivo: le donne usano sempre più spesso una forma di abbordaggio diretto mentre gli uomini preferiscono le modalità tradizionali, così oggi la coppia perfetta è quella in cui l'uomo è più giovane» spiega Alex Fantini.

E sì, perché quando la donna è più grande è orientata a volere essere lei a «condurre il gioco» ed il fatto che l'uomo sia un tantino impacciato ed insicuro diventa un elemento di attrazione per la donna Cougar che, solitamente nel pieno della sua carriera, è particolarmente sicura di sé, caratteristica che sembra piacere ai maschietti, ben felici di essere riusciti a costruire una relazione con una donna più esperta di loro.

«Per ultimo, ma non meno importante, vi è anche da dire che una donna Cougar che ha alle spalle tanta esperienza di vita difficilmente tradisce, soprattutto se al suo fianco ha un uomo più giovane pronto a soddisfare ogni suo recondito desiderio. La donna Cougar è dunque la donna ideale per un'intensa storia d'amore».

E un po' di ansia mi viene vista l'età. Ma non rientro ancora nella fascia dell'uomo più giovane. Aggressiva, ecco, quello sì.



23 giugno 2011

Sfigatella e il suo carattere: una "non" emozione da dimenticare.


C'era una volta una Sfigatella bassa e secca secca.

Capelli sulle spalle, dritti come spaghetti. Fisico caruccio, viso da cuscino.

Sfigatella aveva un carattere schifoso. Ecco qualcuno tra i suoi difetti principali:

* se la tirava
* si credeva la migliore
* si credeva pure la più bella
* lei era sempre quella nel giusto
* a lei tutti facevano le peggiori cosi
* lei poteva augurare la morte, tanto poverina lei era sfigatella
* tutto le era dovuto
* era tirchia peggio di uno scozzese con i parenti genovesi

Beh, sfigatella si era innamorata. Di uno grande, grosso e ciula. Di uno che paventava tanto il suo amore, il suo feeling sessuale, il suo confidarsi con lei, l'unica... peccato che nel mentre tentava di portare a termine tutto ciò, si stava scopando in fila indiana anche l'ultima cozza che odorava di patata.

Ma era amore. Grande Amore. E sfigatella sosteneva questo in modo ossessivo.

Tutti gli altri erano dei giganteschi stupidi, che non hanno mai saputo amare nè sono stati mai amati. Solo la sua storia era Amore.

Sfigatella usava schermarsi nella vita, facendosi compatire da tutti. Peccato che i soldi li usasse per comprarsi grandi borse di tela invece che per curarsi. Ma sfigatella non sapeva che la sua vera malattia era nella sua testa e non nel suo fisico. Lei non aveva il minimo battito di ciglia di un malato serio che sa vivere la vita cento volte meglio della sottoscritta -per esempio-.

Sfigatella viveva sulle spalle di qualsiasi essere umano passasse di li per caso. Contava le monetine da 5 cent per arrivare a comprarsi scarpe da 100 euro. Non perchè le mancassero, faceva solo fatica a usa le mani avendo i gomiti stra-corti.

Sfigatella non aveva veri amici, li bruciava tutti come incenso, una volta conosciuta. O meglio, scappavano tutti con il primo treno sola andata da lei, pur di non rivederla mai più. Non li avrebbe mai avuti dei veri amici. Perchè alla fine sfigatella non era neanche poi tanto una brava persona.

Sfigatella l'ho lasciata sotto casa sua tanti mesi fa. L'utilizzo di una qualsiasi forma di malattia per difendersi dalla vita (invece che affrontarla e sfancularla potendolo fare), il suo Amore così grande, le sue frequentazioni under 25 per ovvia scelta di tabula rasa intorno, e il suo egoismo allo stato brado, non fanno parte del mio libro di fiabe.

Avrà provato a portarmi sfiga. Sfigatella diceva sempre, che se mandava maledizioni lei, si avveravano... Può essere. Ma non faccio nulla.

La sua sfiga più grande, e che l'accompagnerà per tutta la sua esistenza, è sè stessa, è essere così.

Di peggio non potrei augurarle.

p.s. bisogna essere capaci di dirle pubblicamente fino infondo le cose e di sostenere le propri tesi senza protezioni... e non è da tutti, ancor meno, anzi per nulla, da te. 

08 giugno 2011

Lettera ad un amico. Quando muore mamma....


Avrei voluto esserci. Ma non l'ho fatto. Eppure sono lì con il cuore e la tristezza da giorni, da quando ho saputo che tua mamma non c'è più.

Sarà che sono ormai quasi vecchia, ma queste cose le sento ancora di più. Perchè penso da mamma, quale dolore lancinante sia lasciare i tuoi figli senza averli visti crescere finchè si può, finchè sai che la loro famiglia non sei più del tutto tu, ma che hanno accanto qualcuno che li supporta, che li ami, che non li lascia soli.. e perchè no dei figli.

E la vedo dalla parte della figlia, che non è mai il tempo di perdere la propria mamma. Perchè comunque tu sia cresciuto e tu sia volutamente diventato anarchico in famiglia, lei è tutto ciò che ti rassenera. E il suo ventre è sempre intorno a te, con quel liquido "primordiale" che ti scalda.

Oggi sarà il giorno più duro, il giorno in cui il distacco è effettivo, il giorno in cui la terra te la porta via... perchè solo in questo giorno ci si accorge che già, purtroppo non c'è proprio più nulla da fare. Maledetta malattia del secolo... se ne sta portando via troppi...

Non siamo amici, non lo siamo mai stati. E non siamo colleghi, non lo siamo mai stati, ma qualcosa lo abbiamo condiviso in questi anni. E sono li  a darti un abbraccio, anche se non fisicamente. 

Ti vedo ancora così ragazzino... e te lo dico con il dolce affetto che proprio una mamma può comprendere.

Non sono venuta perchè non volevo riaprire una voragine, incontrando di nuovo gente con cui ho preferito chiudere nella vita. Gente di cui non ho più alcun rispetto nè affetto. Persone di cui non condivido la visione della vita, e che hanno saputo farmi male. 

Se così posso dire, oggi hanno vinto loro. Ma la mia presenza non è meno forte ad essere qui piuttosto che in Chiesa... e sei uno che ha sempre capito queste cose. Mi dispiace, oggi il cielo piange lacrime come probabilmente lo sta facendo il tuo cuore. Non siamo amici, non lo siamo mai stati. 

Ma oggi ci sono. E sento tutto il peso di questa "ingiustizia" così dolorosamente "vera".

Ti abbraccio.

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