Da "L'imperfezione delle donne" di Filippo Facci, Grazia:
Rimanere amici? Noi non siamo mai stati amici. Siamo stati amanti, siamo stati simpaticamente conniventi, forse ci siamo anche voluti bene: ma amici no, per me è ancora un'altra cosa.
Non me ne frega niente di rifare tutta la discussione adolescenziale sull'amicizia tra uomo e donna: l'ho risolta da una vita. Di amicizie pure tra uomo e donne ne avrò viste al massimo un paio, alla fine erano sempre contaminate, presto o tardi venivano risolte.
Il punto non è questo. Il punto è che, in vita mia, ho visto anche pochissime vere amicizie tra donna e donna: incapaci, come paiono, di andare oltre una strettissima complicità. Il punto, soprattutto, è che in questa mia epoca sto vedendo pochissime vere amicizie anche tra uomini: una delle poche cose che i medesimi, rispetto alle donne, sapevano coltivare un po’ meglio di loro.
Parlo anche di quella che un tempo veniva chiamata semplice decenza: il gusto per il gesto, l’osservanza della parola data, la fedeltà, la correttezza, addirittura scemenze come il rispetto, la puntualità, la discrezione, la mera sensibilità e poi magari sì, l’eventuale condivisione di uno straccio di valore. Non dono valori borghesi, questi: sono valori romantici. L’amicizia stessa è un valore romantico, se proprio non resta altro. E siccome non resta altro, piuttosto, me ne sto da solo.
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