Non si possono cambiare le persone, e infondo non è neanche giusto volerle come piacerebbe a noi. Ma quante volte "vorrei che", "mi piacerebbe fosse"... quante volte sono pronunciate queste frasi, forse troppe in effetti. Non si può pretendere che qualcuno ti voglia bene incondizionatamente per quello che sei o meglio, non si può pretendere che quel qualcuno ti voglia bene, punto.
Se non te ne vuole non ci puoi fare proprio nulla.... se non disperarti, sentirti inutile, morire dentro e lentamente rinascere dalle ceneri....
Non si può legare una persona con dei lacci in silicone indistruttibili, proprio non si riesce. Non è possibile. E se indossasse la maschera giusta, poi la vorresti strappare. Le situazioni, gli stati d'animo, le contraddizioni si possono limare ove ci sia un rapporto alla base, ma impostarle diversamente no.
Quella persona deve essere bella per com'è, non per come la vorresti.
E se non ti piace, se non ci stai bene, se non ti fa felice, beh forse già queste cose dicono tutto, forse sei preso solo da un'emotività che non ti permette di considerare altro, che ciò che non vedi realmente com'è. I dubbi aiutano a trovare soluzioni da adulti,ma distruggono dall'inizio un sentimento.
E la strada già di per sè, diventa sbagliata. Non si può vivere sperando o credendo che... perchè li di fronte, c'è qualcuno che non è sulla tua stessa linea, anzi...
Non si può vivere nella tristezza quando il mondo alla fine ti sorride, non si può e non si deve, lui/lei alla fine non è il mondo. Ne è solo parte come te. E come te sbaglia, vive, si ciba di inquietudine a volte positive, a volte dannose. Ma non è come vuoi tu, non può esserlo, non ci puoi fare proprio nulla e prima o poi ci devi sbattere il muso su questa condizione assolutamente non cambiabile. E fa male, fa male perché bisogna lavorare su se stessi e infondo non è mai facile, prima di tutto per quella strana autodifesa malata che si mette in moto tra te e te, e non quando il rapporto è con chi hai di fronte. E ti ritrovi uno straccio, non sai da che parte partire, perché qualsiasi sia, sei sempre tu. Non lui/lei. Tu.
Vorrei avere la bacchetta magica o la formula per la pozione giusta, ma purtroppo non mi appartengono... come invece mi appartiene, ora, questa strana malinconia che fatica a trovare una ragione... alla fine, accettare che lui/lei non è cosi, che non è "cosa" tua, beh è sempre una grande mazzata. E fa così tanto male da toglierti il fiato...
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