27 agosto 2021

Vuoi fare l'arbitro federale? Pensaci bene, potresti incontrare il Dio della Cia

Fare l'arbitro di qualsiasi sport non è mai facile in realtà, ti becchi più insulti che complimenti, sempre e a prescindere. Farlo in età giovanile, con un periodo di pandemia in mezzo, lo è ancora di meno.

Farlo con persone che appartengono alla Commissione CIA Regionale per la Lombardia che non sanno nemmeno relazionarsi con il pubblico e trattano una donna come se fosse una stupida, lo è ancora meno di meno.

Non rispondere al telefono da un mese, mandare una decina di mail (usato come modo di dire) senza risposta, confermare che le mail sono comunque 4 senza risposta (e mi paiono già fin troppe), andare al CONI a Milano e non trovare nessuno e quell'unica persona non essere in grado nemmeno di dirti gli orari di presenza, ecco direi essere già abbastanza per constatare un'ineficcenza importante. Soprattutto nel momento in cui vieni sommersa di mail URGENTI per consegnare il certificato medico (senza avere la richiesta originale). Colpa di chi? Di sicuro non di noi pirla che ci troviamo il certificato medico bloccato finchè non si consegna la richiesta originale.

Allora, dopo almeno 15 giorni in cui hai tirato fuori dal cilindro anche l'ultimo numero a cui chiedere info per come procurarti il foglio manco fosse eroina e giri tutti gli spacciatori che conosci, che fai? Chiami Roma, ovviamente, tenti l'ultima carta possibile... et voilà, guarda caso dopo due e dico due telefonate di seguito, ti rispondono in modo educato, gentile, immediato e tu ringrazi e ti scusi del disturbo. Tempo mezza giornata il problema si risolve grazie alle vecchie guardie, quelle poche rimaste, sempre al top.

E quando pensi di essere stata brava a risolvere il problema e riuscire a consegnare in tempo tutto, ...Arriva lui, il Dio della Cia. Se non lo conoscete, sappiate che potrebbe fare la nuova serie di Gomorra (ma no, ahimè non sarebbe così figo come gli altri). Arriva tra la penombra della notte con un fusorario che corrisponde più o meno a quello di oltreoceano.

Me lo immagino tronfio a digitare con due dita sulla tastiera, seduto sulla sua tazza del cesso tutta d'oro e con la corona in testa. Chissà se ha anche qualche dente d'oro. Come i vip (very important pirla), arriva a mezzanotte, con la sua secchionaggine che manco si capisce a dire il vero. Prima di tirare il rosario, devo rileggere almeno tre volte quello che scrive.

"Premesso che grazie all'intervento della Sig.ra XXXX, che ci legge e che ringrazio, la problematica è in via di risoluzione, mi permetto di precisare che dalla data del 30 luglio risultano pervenute a questo indirizzo mail dal suo indirizzo personale 3 mail, precisamente:

1° 24.08 ore 17.12 
2° 24.08 ore 18.01 
3° 25.08 ore 9.09".

Minkia, iniziare una mail così da maestrino mi fa già tirare il fiato. Sarà la pasta che non ho digerito, penso, ma no, poi mi accorgo che non è quella.

"Nella prima mail "Buongiorno, non accettano la richiesta via mail. Bisogna portare l'originale!!!" si immagina che si faccia riferimento ad un modulo che è già in suo possesso (non in originale)".

E inizia la mia idea su cosa possa essere annoverata alla voce "ma ci fai o ci sei?". Per dovere di cronaca ho scritto mentre ero al centro sportivo, e il giorno prima era stata mandata da loro mail contentente il documento firmato da portare alla visita. Ti immagini che faccia riferimento a un modulo già in mio possesso? E chi me lo ha portato, il piccione viaggiatore? Ma andiamo avanti.

"Nelle seconda mail, lamenta una mancata risposta alla prima mail "Ma prima o poi risponderete a una mail visto che date l'indirizzo a cui rivolgersi e non risponde mai nessuno?". Pretendere una risposta dopo 49 minuti dalla prima mail risulta, quantomeno, singolare".

Respira, respira. E non pensare alle parolacce dai, sfoglia un dizionario e renditi contro che ne esistono altre. Sempre nella mail del documento, come in tutte le altre, viene riportata la mail a cui scrivere per eventuali dubbi, da cui non HO MAI ricevuto risposta. 49 minuti dalla prima mail (cagata zero) ti sembrano troppi? Ah beh si certo, bastava telefonare ovvio. Ah cazzo, ma al telefono non rispondete da un mese... Dunque, al telefono no, alla mail nemmeno. Siamo nel 2021, se dai un indirizzo di posta elettronica, sei pregato di rispondere a breve termine, non a mezzanotte quando cazzo ti pare a te.

"Terza mail "Buongiorno, al centro medico mi chiedono l'originale della richiesta, sono andata in fip in Piranesi ma non c'è nessuno, come faccio ad averlo?" si presenta in via Piranesi, senza alcun avviso e comunicazione e purtroppo non trova nessuno. In realtà a questa mail non necessitava alcuna risposta in quanto lei stessa ha prontamente chiamato gli Uffici Federali di Roma che ci hanno contattato immediatamente e nel giro di qualche ora è stata ricontattata direttamente dalla XXXXX".

Ma cosa ti sfugge nel prendere visione delle cazzate che scrivi? Sono venuta in fip perchè è un mese che non rispondete nè via mail nè al telefono (ripeto), e non esistono comunicazioni che avvertono del vostro smart working e di quando trovare qualcuno. Questa mail non necessità di alcuna risposta? Ma se Roma l'ho chiamata il mattino seguente e tu hai il fuso dell'Australia forse è meglio che ti sposi con un canguro e fai ripetizioni di intelligenza.

"Oltre a queste 3 mail risulta pervenuta un'altra sua mail (27.07.2021 ore 13.20) all'indirizzo xxxxx, nella quale polemizza in merito alla comunicazione relativa al passaggio del medico in Comitato il 21 agosto, in quanto a suo dire, nessuno ha mai comunicato sarebbe (forse) ripresa l'attività e comunica (circostanza tra l'altro a noi già nota) che il certificato di suo figlio sarebbe scaduto a fine agosto".

Polemizza riguardo al medico? EH????? Mail arrivata da loro dopo un anno di silenzio, un intero anno senza dire nulla in merito:

"Buon pomeriggio Il dottor xxxxx passerà sabato 21 agosto in mattinata per vidimare i certificati medici. Tutti i documenti devono pervenire in FIP entro il 12 agosto poiché dal 14 al 20 agosto non ci sarà nessuno in Comitato a Milano. Cortesemente fate avere i certificati entro la data indicata . Grazie della consueta collaborazione"

No fai tu: per tutti gli stronzi a cui il certificato scade dopo queste date cosa succede? Visto che non rispondi alle mail e nemmeno al telefono non lo sapremo mai. Detto questo, sempre per dovere di cronaca io avevo scritto:

"Scusate, buongiorno, ma quando mai è arrivata una mail di richiesta certiicati e che si ricomincia? Perchè mi sfugge dopo questo lunghissimo silenzio. Mio figlio ad esempio, ha la scadenza del certificato a fine agosto".

E critico la presenza del medico? Forse qualche ripetizione di lettura insieme al canguro sopra, si potrebbe pure inserire in dei buoni viaggio.

Ma si sa, il Dio della Cia non si ferma davanti a nessuno e prosegue:

"Tutto ciò premesso l'affermazione "E' la decima mail che scrivo" non corrisponde alle mail ricevute dai due indirizzi indicati, pertanto la invito, soprattutto in virtù della sua qualifica di "Journalist" a soppesare attentamente le parole, riportando solo circostanze corrette, soprattutto considerando che non sono trascorse neppure 24 ore dalla sua prima mail (24.08 ore 17.12) e la problematica ha già avuto positiva risoluzione".

Beati voi che siete capaci di non offenderlo perchè l'ignoranza è davvero una brutta bestia. E soprattutto la supponenza e il modo di fare con gli esterni.

Come specificato all'interessato:

* non si deve permettere di mandare mail a quell'ora (la sua seconda arriverà alla una di notte e non a mezzanotte)

* non si deve permettere di toccare il lavoro altrui, ma prima capire di cosa sta parlando

* deve scendere dal suo cazzo di piedistallo perchè a me di lui, fotte ampiamente sega

* deve imparare l'italiano e sapersi relazionare

* deve aiutare a risolvere i problemi non a darli

* non si deve permettere mai più di fare le pulci a un utente che chiede aiuto e non lo trova, e deve fare da solo

* non si deve permettere e basta di mandare mail simili perchè tutto è sbagliato da lì, non di certo da qui

Vi evito tutta la seconda mail, ma una cosa la cito ancora:

"Posso certamente capire il suo fastidio davanti a chi sottolinea le imprecisioni da lei commesse con dati, giorni e orari. Non si permetta, però, di scrivere nuovamente con simili toni che appaiono davvero fuori luogo".

Lui, a me. Lui che sbaglia tutto, lui che mi urta tanto quanto una processionaria, lui che andrebbe sollevato immediatamente anche da Pizzofalcone. Lui che sta dove non deve stare e insiste.

Detto che lo avrei mandato solamente a cagare, ma a volte mi freno per un'educazione profonda nascosta, vorrei di nuovo svelare anche qui un segreto al suddetto genio: nella vita reale le mail sono un mezzo di comunicazione ufficiale. Dare un indirizzo a cui rispondere e non farlo da inizi agosto, ma NEMMENO in 49 minuti è medioevo. Peccato siamo nel 2021.

Ma forse poverino si è confuso, visto anche il suo tono con la sottoscritta, donna.

Di sicuro tornerà, in penombra, di notte, quando meno me lo aspetto. E' stato un onore diventare arbitro, ora non lo è più molto pensando che sia avvallata una persona simile. Vi aggiorno.


07 gennaio 2020

Ti senti inadeguata? Forse stai semplicemente frequentando le persone sbagliate


Ti senti spesso inadeguata? Non darti subito tutte le colpe, forse stai semplicemente frequentando le persone sbagliate. Che non sanno valorizzarti, con cui non ti trovi a tuo agio, che vivono in un contesto che non ti appartiene. Se vuoi stare bene con te stessa e con gli altri, alcuni tipi di persone le devi proprio eliminare dalla tua cerchia.

Quali? Ecco i 5 più "pericolosi" per la tua autostima.

1) Quelli che si lamentano sempre 

Non sapere cosa vuol dire mettersi in discussione. Inutile parlare con loro: tanto qualsiasi cosa ti succeda a loro è già accaduta e in modo molto più grave. E' un continuo brontolare, avercela con tutti e tutte e ovviamente la colpa ricade sempre sugli altri. Non hanno più margini di dialogo, sono i calimero per eccellenza e odiano i consigli positivi, perchè anche in quelli ci trovano una buona dose di negatività. Che senso ha avere dei brontoloni nella propria vita? 

2) Quelli che ti vogliono (e sono convinti di farcela), di cambiarti 

Ma perchè? Perchè qualcuno dovrebbe avere la supponenza di essere migliore di te e di poterti cambiare? Coloro che non sono in grado di accettarti per come sei, non ti vogliono poi così bene. Anche perchè, chi lo ha detto che la loro versione sia meglio della tua?

3) Quelli che continuano a parlare 

Parlano, parlano e parlano.. sempre di tutto. Senza nemmeno pensare a cosa. Danno fiato alla bocca senza avere fine e soprattutto senza ascoltare niente e nessuno. e ti prendono in qualsiasi momento della giornata, sono logorroici anche su whatsapp e nei commenti di Facebook su ogni cosa che pubblichi. Ma sei sicura di aver chiesto la loro opinione? E' così importante?

4) Quelli che "io ho sempre ragione"! 

Pericolo di livello altissimo. Si permettono di spandere opinioni su qualsiasi cosa passi loro davanti e non solo. Ma non solo. A ogni cosa che dici, stai sicura che loro l'hanno già vista, fatta, provata e ovviamente in modo eccezionale rispetto a te che diciamocelo, sei considerata anche un po' una sfigata di seconda categoria. Adesso, spiegaci perchè devi sentirti inferiori rispetto a chi è così pieno di sè da vivere su un piedistallo, che poi è tutto tranne che così dorato come fanno credere...

5) Quelli che vivono nella famiglia del Mulino Bianco 

Ovvero dove tutto è perfetto e il loro adorato marito è un po' Banderas che ogni mattina prepara le briosche calde con un baccio appassionato. Quelle che i figli (loro), sono sempre dei santi. E non in ultimo loro sono madri, amanti e amiche perfette! Mentre tu ogni giorno ti svegli e litighi con i capelli che non stanno a posto, con i figli che non ne hanno nessuna voglia, col marito che detto/fatto è già uscito di casa ancora prima di dirgli se può comprare il latte prima di tornare a casa, perchè tu oggi avrai una giornata infernale correndo da una parte all'altra della città... Rasserenati, prima o poi nella Famiglia del Mulino Bianco verranno a galla cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. La vita è un'altra e Banderas pasticcere non ci piace nemmeno così tanto...

6) Quelli che "usciamo tutte le sere" 

C'è chi può e chi non può. E non è proprio un periodo storico in cui si naviga nell'oro. Beati loro che possono farlo! Ma la categoria che prendiamo in esame è quella che se tu non puoi, allora ti taglio fuori perchè il mio regime di vita non è quello da pezzenti come il tuo. I veri amici si divertono di più davanti a un piatto di spaghetti aglio e olio, in casa, se sanno che tu non puoi perchè la bolletta questo mese ti ha un po' tagliato le gambe. Lasciali andare gli altri, non sono di certo un surplus in più, anzi... Riprendi in mano la tua autostima e fai pulizia. Sta anche per arrivare primavera, il periodo è proprio quello giusto!

Il sale, un grande amico nei dolori



Tutti abbiamo in casa un ingrediente naturale che usiamo per lo più in cucina. Eppure sapete che il sale ha numerosi usi e proprietà?

Partiamo dai punti principali:

* E' un ottimo antibatterico naturale

* E' antinfiammatorio

* E' disintossicante

* E' un potente rilassante naturale

Utilizzato spesso anche nelle SPA e nei centri benessere, possiamo utilizzarlo anche in casa per piccoli malesseri quotidiani.

Come?

1) Disinfettare la bocca 
Quando abbiamo la bocca infiammata o con qualche placca che ci da molto fastidio, basta fare degli sciacqui con un cucchiaino di sale sciolto in acqua. Il sapore non sarà buonissimo, ma l'effetto assicurato!

2) Contro i dolori cervicali ma non solo... 
Se fatto scaldare, il sale è ideale per alcuni dolori, soprattutto per la cervicale. Reumatismi, torcicollo, sciatalgie, dolori mestruali, raffreddori, sinusiti, mal di denti, mal d’orecchi, bronchiti e catarro fanno parte di quei malesseri per cui è un ottimo alleato. Basta mettrlo a scaldare in una padella, e sarà pronto quando inizierà a scoppiettare. Versatelo poi in un sacchetto di stoffa che può essere di cotone, lino, canapa o lana, ma anche un vecchio jeans che non utilizzate più, chiudetelo bene e posizionatelo sul dolore. Vedrete che sollievo!

3) Contro le botte 
Usato freddo invece, può essere utile per allievare il dolore di ematomi, botte, contusioni, infiammazioni. Dovete metterlo in un sacchetto di stoffa ben chiuso e inserito in un ulteriore sacchetto di plastica (per evitare che si bagni), in freezer per un po'. Una volta raffreddato usatelo come ghiaccio sulla botta.


18 novembre 2019

Diario di un'ipocondriaca, i'm back

Photo by Dmitry Ratushny on Unsplash

Finalmente ho dato un nome alla mia vita. Che a dire la verità, qui è anche un po' nata. O meglio, ha avuto una seconda rinascita.

E come sempre, come ogni volta, qui ci ritorno quando ho voglia di sentirmi a casa. Quando ho bisogno di scrivere ma non posso farlo. A che punto stiamo?

Che stiamo invecchiando, e non troppo bene: ma se dovessi fare un "punto della situazione", infondo non sarebbe nemmeno così male. Ma quando gli acciacchi prendono il sopravvento e la tua parte psicologica non riesce a uscirne, beh, allora sei ufficialmente entrata nel circolo delle ipocondriache.

Alt. Spezzo (stavo scrivendo lancio ahimé), una lancia a favore delle ipocondriache di questo mondo: come dice la mia ginecologa, "beh tanto pazza non devi essere visto che poi te ne trovano di ogni". E lì tiri un sospiro di sollievo, lo ammetto.

Perché spesso ti senti pazza, forse lo sei anche, ma ancor più difficile è trovare il supporto giusto per condiverci e superare le situazioni.

Se non hai un bravo medico della mutua, altro che sigarette: i tuoi soldi se ne andranno in visite continue e abbastanza imbarazzanti, dove cercherai una risposta e ogni volta sarà differente. Curerai una cosa e si sputtanerà un'altra di conseguenza.

Sono ormai passati due anni da aver tolto la tiroide. Due anni abbastanza da schifo. I 20 centimetri di schifezza che si sono allargati dentro di me, hanno fatto sì che, andandosene, la mia postura diventasse quella di un'altra persona. Ergo: la cervicale ha deciso di vivere una vita indipendente e come tutte le brave adolescenti di questa terra farmi impazzire (peccato che non so se passerà mai questa fase adolescienzale).

A saperlo avrei fatto il corso di nave sicura, forse i giramenti avrei potuto gestirli meglio. La testa? Ah, simpatico elemento di disturbo continuo in questa classe poco coordinata. L'emicrania con aura ha iniziato a tornare prepotente poco dopo l'operazione.

Ne avevo giù avuto il piace da ragazza ma poi per molto tempo ha deciso di trasferirsi all'estero e onestamente non ho avuto nemmeno il piacere di salutarla, ma non mi è dispiaciuto poi così tanto. Poi come tutte le morosità che arrivano insieme, eccola tornata cattiva e violenta.

E via libera i neurologi, ma questa è ormai una storia lunga, tanto da aver deciso di dedicare una sezione apposta. Sempre che le maledette lucine non mi si presentino all'improvviso.

L'intestino? Sembra un po' l'alunno nerd: testa bassa, comodo nell'angolo e silenzioso. Poi appena si parla di lui o decide che deve assolutamente proseguire nelle sue mirabolanti avventure online, si sveglia e ti travolge.

Poi ci sono i dolori, le intolleranze e la gola: sono quelli che fanno sempre casino a tutte le ore: li interroghi e non rispondono, per poi ulrare 10 minuti dopo. Dico 10 eh, mica mezz'ora. Qui, qui e qui, ma anche là, più su e più giù.

Dimenticavo il ferro, una relazione ormai finita da anni: lui insiste a darmi fastidio, ma io proprio non lo metabolizzo e non riesco a metterlo al suo posto.

Insomma è una classe davvero indisciplinata e si impegna fin troppo: spesso vorrei fosse molto più sottotono, ma che volete farci, questa mi hanno dato da gestire....

Il lavoro? Discretamente uno schifo da tre anni, ma meglio non entrare nel merito: sopravvivere così però, meriterebbe un oscar alla carriera e qualche anno in meno di bonus per entrare nelle pensioni anticipate.

Casa? Fantastica! Ci avete creduto? Scherzavo ovviamente. Samuele è ormai 1.90 e ogni volta che tento di menarlo con le mani mi fratturo qualcosa, mentre le ciabatte che tento di usare dopo essermi fratturata, mi denunciano per violenza. Un 48 di piede e due mani che sono badili, sono ormai abbastanza ingestibili.

Se ci mettiamo che tra una settimana fa 14 anni, se potessi opterei per una petizione a favore dell'abolizione dell'adolescenza (sì, la stessa citata prima), ma a dire la verità, credo sia stato uno dei periodo più belli e più di merda contemporaneamente che uno debba vivere al meglio.

La mia dolce metà? L'amicizia diventa una gran bella cosa dopo 21 anni di matrimonio, se solo si riuscisse almeno a diventare amici.

Ecco, insomma, siam qui. Con la paura di morire ogni giorno, con il terrore che un taglietto sia un'emorragia incommensurabile e incurabile, con la paura di mille cose, ma siamo qui. E si sorride anche, a volte!

Sono davvero un po' tornata a casa. E coi capelli grigi, che spero diventino presto tutti bianchi. La libertà non ha prezzo, e almeno questa è stata una decisione saggia. (Almeno spero).

Dimenticavo, voi tutto bene?

23 gennaio 2019

Basket e sport: genitori colpevoli. Ma è sempre così?


Ho letto tutto, ho letto botte e risposte. Ho letto commenti e assistito ad applausi a scena aperta. Peccato che nel basket giovanile non funziona sempre e solo così.

Partiamo dal presupposto che quello è sì un buon allenatore, ma qualche punto da una visione diversa, lo vorrei dare. Chi sono? Mamma di un U14 (stessa categoria di 13 enni) giocatore in Elite e arbitro da sempre in attesa del corso che lo renda un professionista (bisogna averne compiuti 13 per poterlo fare) e io, genitore che fa tavoli da anni, che sta sugli spalti e urla, dirigente per qualche anno.

Insomma, io, che ho sempre giocato a pallavolo, ormai sono fagocitata da questo sport che ritengo ancora uno sport sano e non lo cambierei per nulla al mondo.

Ma, ho dei "ma" abbastanza "tonici" sulla questione in generale.
Tanto di più dopo la partita di ieri sera. Perché ci sono anche le infrasettimanali su una settimana di 3 partite e quasi altrettanto allenamenti dalle 19 alle 21 come media.
Tanto di più da quando si gioca in un girone di agonismo.

Difendo i genitori? Nì. Nel senso che ho imparato a stare zitta il più delle volte, ma mi domando, per prima cosa, quanto vengano realmente formati questi giovani arbitri. Perché non si può fischiare un time out con palla in campo (e dire che non aveva sentito il fischio - se non lo hai sentito non lo puoi fischiare), o fischiare ogni singolo fallo a 30 secondi dalla fine in una partita interminabile su cui i falli erano davvero a caso, i passi quelli di Samsung Healt che ti fanno vincere le sfide e un cronometro a quanto pare rotto (che però omologhi sulla partita dove non è umano nè pensabile giocare così in un FIP) e con netta vittoria di una delle due squadre.... (e ce ne sarebbero mille altri di esempi, chissà perché ultimamente si vedono spesso i supervisori in campo).

Ni che non vuol dire "difesa", perché nessuno ha diritto di offendere nessun'altro, ma ciò non dovrebbe accadere nemmeno al forum... ma può scappare.

Ecco, ritorno a noi: mio figlio ha fatto l'arbitro. Tante, parecchie volte.

Dal minibasket, fino alla sua stessa età lo scorso anno: ne ha ricevute di ogni, di offese. Ma da mamma gli ho detto: "Se vuoi fare l'arbitro devi essere superiore, perché lo sai dove sei. Sbagli, fa nulla. Devi essere sicuro dei tuoi errori. E sempre a testa alta.". Beh, più di una squadra avversaria si è congratulata con noi (dopo le offese dagli spalti) e con lui, chiedendo anche scusa. E una di queste, lo ha addirittura chiamato a casa loro nella fase del ritorno per quanto è stato bravo. Fortuna? Non credo solo quella.

Non ha fatto corsi, ha arbitrato sempre di cuore e di coscienza. Passione per uno sport. Fondamentale. Ha sbagliato, certo. Ha cercato di essere sempre equo. Ma è riuscito ad andare oltre.

Oltre soprattutto, non tanto ai genitori, tanto quanto agli allenatori che si è trovato sul cammino. Perché quando un allenatore dice "Voi genitori non dovete dare mai le colpe agli arbitri perché se lo fate date alibi ai ragazzini", uno ci sta pure. Ma se poi l'allenatore offende, vive di tecnici, litiga ogni santa volta proseguendo ad oltranza l'attacco, beh, forse qualcosa non va.

E pensate che dal tavolo l'allenatore sia un santo? Tra bestemmie, offese, spergiuri, trick e track e bombe a mano, lo spettacolo va in scena. Contro i ragazzi e contro gli arbitri. Ma facile dire: è tutta colpa dei genitori, state zitti.

Avrei talmente tanti nomi da citare di allenatori che attaccano gli arbitri, da fare l'elenco. E' un cane che si morde la coda.

Forse il genitore non sarà mai giustificabile, ma dalla panchina deve esserci la regola (data) rispettata. E allora bravo questo allenatore, anche se non si può di certo fermare ogni partita, sicuramente stronzi i genitori che affondano su un ragazzino (che però forse è meglio non faccia quel ruolo), ma calma con la solita e facile scusa: è tutta colpa dei genitori, meglio non ci siano.

I genitori sbagliano? Si gioca a porte chiuse, non si smette una partita. Fuori tutti. 

Perché i campioni si crescono prima in casa che in campo, ma si formano su quest'ultimo. E quando ti trovi di fronte un tuo coetaneo che mentre fa canestro si gira e ti dice "Fottiti e stai zitto, col dito sulla bocca a moh di silenzio", ecco, li non è colpa del genitore, ma dell'allenatore e di come li educa. Perché quello è ancora, a questa età: un educatore. E se si disconosce come tale, quello che lui cresce, sarà uno di quei genitori cretini sulle gradinate (oltre che a un pessimo giocatore, se non perderà anche la voglia di giocare).

E non deve permettersi di dare dei "coglioni" in campo (allenamento o meno), che non deve mettere in un angolo nessuno senza spiegazione, che non è nè mamma né papà, che le mani (si ho visto allenatori alzare le mani) vanno tenute in tasca a dirla educatamente, e la crescita che deve "sfiorare" un allenatore, rientra in un limite ben preciso. Non tutte le giovanili vivono il basket come divertimento, il divertimento ormai è cosa rara, purtroppo. Non per altro, si cambia squadra a malincuore.

Perché si chiede troppo, sempre di più, oltre. Oltre lo studio, le uscite con gli amici, la non consapevolezza di un 13enne che ha tutti i diritti di imparare, oltre alla paura, al timore, alla voglia di avere un sogno, di fare gruppo. E qui non ci si può permettere di non avere arbitri o mandare dei ragazzini da soli che non siano in grado di reggere il peso dei loro coetanei. E che non sappiano fare scelte. Perché di mostri davanti ne trovi 2, non 1.

E se gli allenatori così, si possono contare sulle dita di una mano (che poi si chiama "avere empatia" con la squadra che dovrebbe essere una dote naturale per chi fa questo lavoro), allargate gli orizzonti: ce ne sono altri 100 che vogliono vincere, che non sanno fare gli educatori, e credono che la parola empatia sia una brutta, bruttissima malattia.

Noi ci assumiamo tutte le colpe del caso, lo dico da genitore che a volte si morsica la lingua e a volte anche no, ma partiamo qualche volta anche dal campo (e qui lo dico anche da dirigente perché poi coi ragazzi ci parli, e ci parli anche tanto a volte....).
E' sul campo che si cresce con la palla a spicchi, e lì, noi, non dovremmo nemmeno metterci piede.

(...se lo facciamo, un motivo ci sarà).






05 luglio 2018

I figli son pezzi 'e core, ma anche no: la stronzaggine impera



Considerazione più seria che non, sui figli. Che ogni volta mi scappa se accade qualcosa.

Nella fattispecie la difesa spasmodica di alcune mamme nei confronti dei loro pargoli, che sono tutto fuorché santi. E nonostante prove schiaccianti, trovino chissà in quale santo modo, una giustificazione concreta alla difesa.

So già che dopo questo post mi scriverà l'intera galassia che si sentirà attaccata in primo luogo, ma rilassatevi: dopo anni che ascolto, vivo, sento e osservo i nostri dodicenni, riguarda tutti e nessuno.

Detto e premesso che se mi tocchi Samuele, chiunque tu sia, sei generalmente un qualsiasi essere morto e defunto a morsi, sono convinta però di una cosa: che ci siano delle situazioni, dei comportamenti e delle regole che vanno rispettate e insegnate.

Ma non a 12 anni, già a 6, se non prima.

Del tipo, pescando a caso tra un milione:

* Le mani addosso non si mettono

* Non si tradiscono gli amici

* Non si va dove tira il vento

* Qualsiasi esclusione e/o decisione presa a cazzo su un singolo è un atto di bullismo, non una stupidata

(dalla rete: E’ possibile distinguere tra bullismo diretto (che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e può essere di tipo fisico o verbale) e bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia)

* Essere onesti sempre

* Dire le cose in faccia (e qui se manco i genitori lo fanno, te raccomando a cascata)

Probabilmente ce ne dovrebbero essere altri mille, il problema è che non esistono. E soprattutto finché alla gente non viene toccato il proprio bambino, va tutto bene e tutti sono santi.

Ma no, non è così, la realtà, bravi o sbagliati che siamo noi genitori, i ragazzini di oggi sono proprio degli stronzi. Che sanno comportarsi come tali. Viziati, supponenti, gasati.

E la cosa peggiore è come i genitori NON affrontino i problemi.

Resto ben orgogliosa dell'essere così ragazzino di Samuele in modo indifferente fuori e dentro, almeno sai con chi ti relazioni. Odio le doppie facce. Preferisco che sia ancora un bamboccione. Che fa cazzate, ma mai con quella malizia che vive purtroppo in molti suoi coetanei.

Odio i mesi passati accanto alle persone per poi lasciarle all'angolo della strada. (E poi parlano degli animali...).

Ma a casa mia, anche chiedere scusa ha un valore. E dovrebbe averlo tanto di più per i genitori che se ne fottono ampiamente; anzi se li chiami diventi subito barbablù o l'orco cattivo a seconda della favola che hanno intenzione di vivere.

Non si sa più nemmeno chiedere scusa. E quando si chiede, si punta lo stesso il dito contro chi ha sbagliato. Manco avesse ucciso qualcuno.

Si studia tanto il bullismo nelle scuole: direi che ha un ottimo risultato.

Quanto mi piacerebbe dire a tutti quei genitori che i loro angioletti danno delle troie alle ragazze come mangiare bruscolini (che poi anche qui si aprirebbe una voragine sul comportamento del mi piace uno ogni nano secondo e ci sto insieme ma poi no, meglio l'alto e allora me li giro tutti), di come si ammazzano a vicenda sul darsi degli stronzi rompicoglioni (e uso i termini duri apposta ma reali), per poi andarci in giro a braccetto all'occorrenza.

Ma anche di come si debbano frequentare perché lo vogliono i genitori, ma non è così tra loro. Tutto ciò non fa altro che creare un circolo di falsità che Beautiful ci fa una pippa in paese.

Già, dimenticavo: siamo in un paese. Il bene e il peggior male.

Si salva solo chi non è nè carne e nè pesce. Quelli che li metti lì, e lì stanno, quelli che ecco, io non vorrei mai che Samuele appartenesse a questa categoria. NON si può essere amici di tutti, né tanto meno piacere a tutti, perché in realtà vuol dire non piacere a nessuno.

Bisogna fare delle scelte, anche sbagliate. Senza escludere nessuno perché tu (e per tu intendo un qualsiasi nano di 12 anni che dovrebbe essere ancora preso a calci in culo), hai deciso che l'altro non va più bene mentre tu ti sei messo la corona. A scuola, al parco, al cesso, nella vita.

L'amicizia è altro, e quando lo scopriranno saranno spero ancora in tempo per calibrare il loro modo di vivere, in questo mondo che ormai non fa più sconti a nessuno, e ti fa vivere solo come un cane.

Eravamo più puliti noi. E più sinceri. A casa una volta c'era l'ignoranza di non sapere perchè si era poveri, perché si viveva diversamente, perché la strada e l'oratorio era la casa di tutti. Ora in casa l'ignoranza impera senza motivo. Attenzione! Ignoranza nel senso di ignorare. Che è molto peggio.

Ma la ruota gira.

E girerà su chiunque. E chiunque si ritroverà a piangere quando quelli che pensava fossero i suoi amici lo escluderanno, lo prenderanno per il culo, gli fregheranno la ragazza e quant'altro.

Si sbaglia, io sbaglio ogni santo, santissimo giorno con mio figlio: ma sa benissimo che l'amicizia è un VALORE. Lui sbaglia, sbaglia ogni santo, santissimo giorno. E quando ha sbagliato ha saputo rendersene conto e io di certo, non l'ho difeso. Anzi, l'ho massacrato.

Non sono cazzate. Se si massacrano ora a 12 anni, a 16 si sparano. E io con quello che succede nel mondo non ci scherzerei così tanto.

Anzi, se penso a Samuele, a volte vorrei fosse molto più sveglio e molto più stronzo. Ma fortunatamente gli ho insegnato l'educazione e di non massacrare per divertimento le persone. Ne subirà le conseguenze lo so, ma sarò al suo fianco quando il boomerang tornerà dritto tra i denti degli altri.

E rideremo delle lacrime versate, e gli racconterò le mie. Che ci sono ancora adesso, ma che imparerò a gestire. Come?

A 44 anni sto andando dalla psicologa. Dice che devo sapermi mettere davanti agli altri. E salverò anche lui da questo errore.

Preferisco essere così. Preferisco sia così. Avere la fortuna di guardare gli occhi di qualcuno con lo stomaco e il cuore leggeri, è tutto ciò che la vita sa davvero darti. 

Il sorriso dato da questo non ha prezzo.

Quelli che fanno così (mica sono tutti così), invece hanno un prezzo. Ed è una cosa proprio triste.

Noi no, e va bene così.




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