07 agosto 2017

Parte 2: Tutti gli esami per controllare la salute del bambino (in gravidanza)

Prosegue da: 

La gravidanza: tutto quello che dovete sapere (e che ai miei tempi non c'era)


Continua con:

Parte 3: la diagnosi prenatale invasiva

Parte 4: Cosa aspetta alle donne lavoratrici e i congedi per i genitori



Tutti gli esami per controllare la salute del bambino

Le coppie che desiderano avere un bambino e le donne in stato di gravidanza, hanno diritto a eseguire gratuitamente, cioè in esenzione dal pagamento del ticket, alcune prestazioni specialistiche e diagnostiche, utili per tutelare la loro salute e quella del nascituro. Per ottenere l’esenzione, è necessario che gli esami siano richiesti dal medico di base o da un ginecologo di una struttura pubblica e che sull’impegnativa sia correttamente indicato il codice di esenzione con la settimana di gestazione. Ecco l’elenco degli esami in esenzione, in relazione alla funzione e al periodo di gestazione.

Prima della gravidanza

Allo scopo di escludere la presenza di fattori che possano incidere negativamente sulla gravidanza, prima del concepimento possono essere eseguite alcune analisi in esenzione dal ticket. Queste prestazioni specialistiche a scopo preconcezionale, possono essere eseguite sia alla donna che all’uomo e, separatamente, comprendono una prima visita ginecologica, il Pap test se non ancora eseguito, e per entrambi gli esami del sangue volti a determinare il gruppo sanguigno, il fattore Rh e l’eventuale presenza di malattie infettive (come rosolia, sifilide, HIV). In più, nel caso in cui nella coppia si è già susseguito un certo numero di aborti (almeno due consecutivi) o si sono verificate pregresse patologie della gravidanza, è prevista in esenzione una visita specialistica genetica volta a prevenire o prevedere i possibili rischi che potrebbero incorrere durante la gravidanza. In funzione preconcezionale, oltre alle prestazioni citate, sono escluse dalla partecipazione al costo le diverse prestazioni specialistiche necessarie per accertare eventuali rischi procreativi correlati all’anamnesi riproduttiva o familiare della coppia.

In gravidanza

Gli accertamenti per il controllo della gravidanza, prescrivibili in regime di esenzione, sono suddivisi per ciascun periodo della gravidanza.
Per il primo trimestre, inteso come il periodo che intercorre tra la prima e la tredicesima settimana e sei giorni, sono offerte le seguenti prestazioni:
  • visita con ginecologa o ostetrica per pianificare l’assistenza alla gravidanza, per informare la donna circa l’assistenza e il sostegno durante tutto il periodo, spiegare quali cambiamenti fisiologici avverranno,  come gestire i sintomi più comuni e quali saranno gli esami proposti;
  • esami del sangue per entrambi i genitori, volti a determinare il gruppo sanguigno e il fattore Rh, l’eventuale presenza di anemia o di altre malattie fra cui quelle infettive (come toxoplasmosi, rosolia, sifilide, HIV e, in caso di fattori di rischio riconosciuti, clamidia, gonorrea e epatite C);
  • esame delle urine per verificare la funzionalità renale e urinocoltura per verificare la presenza di eventuali infezioni delle vie urinarie;
  • pap test, qualora non sia stato eseguito nei tre anni precedenti;
  • ecografia per datare la settimana gestazionale;
  • ecografia per lo studio della traslucenza nucale, da eseguirsi tra la 11esima e 13esima settimana e sei giorni, in combinazione al Duo test, cioè un’analisi del sangue per la misurazione della frazione libera della gonadotropina corionica umana HCG e della proteina plasmatica A associata alla gravidanza PAPP-A. Insieme, questi esami, prendono il nome di Test Combinato. Questi esami, valutati insieme all’età della madre e all’epoca gestazionale, hanno lo scopo di stimare la probabilità di anomalie cromosomiche del feto, come la trisomia 21, conosciuta come Sindrome di Down. Questo insieme di esami viene offerto insieme alla consulenza pre e post esame per valutare ed intrepretare correttamente l’esito, così come per valutare ulteriori strategie diagnostiche. 
Villocentesi e amniocentesi, esami diagnostici invasivi correlati ad alcuni rischi per il feto, sono offerte in esenzione solo per alcune categorie di soggetti. Per conoscerle vedi la Faqà “Condizioni per le quali è previsto l’accesso alla diagnosi prenatale invasiva”.
Per il secondo trimestre, cioè il periodo che intercorre tra la quattordicesima e la ventisettesima settimana e sei giorni, sono proposte le seguenti prestazioni:
  • visita medica o ostetrica in cui si commentano i risultati degli esami che sono stati eseguiti nel primo trimestre; nel caso in cui risultino delle anomalie o si rilevino fattori di rischio, sarà individuata una terapia o gli approfondimenti più opportuni. Ad esempio, può essere proposto un esame del sangue chiamato “curva del carico di glucosio” che serve a verificare la probabilità d’insorgenza di diabete durante la gravidanza;
  • tri-test, tra la quattordicesima e la diciottesima settimana e sei giorni. Questo test, che combina una serie di analisi del sangue (misurazione dei livelli di alfa-feto proteina AFP, estradiolo non-coniugato E3 e gonadotropina corionica umana) valutato insieme ad altri dati, come il Test Combinato, l’età della madre e l’epoca gestazionale, permettono di stimare il rischio di anomalie cromosomiche e difetti del tubo neurale. Anche questo esame richiede la consulenza di uno specialista per una corretta interpretazione;
  • se non si è immuni, è proposto un esame del sangue per verificare la presenza di malattie che potrebbero causare gravi danni se contratte durante la gravidanza (rosolia, toxoplasmosi);
  • ecografia ostetrica morfologica per la diagnosi di possibili anomalie del feto da eseguire fra la diciannovesima e la ventitreesima settimana e sei giorni;
  • valutazione dell’accrescimento del feto attraverso il calcolo della distanza del fondo uterino dalla sinfisi pubica;
  • esami del sangue ed esami delle urine;
  • informazioni riguardo la possibilità di frequentare corsi di accompagnamento alla nascita.
Per il terzo trimestre, individuato come il periodo che va dalla ventottesima settimana fino alla nascita del bimbo (intorno alla quarantesima settimana), sono previste:
  • visita ginecologica o ostetrica per commentare gli esiti degli esami che sono stati eseguiti nel trimestre precedente con un passaggio d’informazioni riguardanti i corsi di accompagnamento alla nascita (evento del parto, travaglio). Inoltre, se dagli esami eseguiti durante il primo trimestre risultano delle anomalie, sarà individuata una terapia;
  • ecografia, in caso di patologia fetale e/o degli annessi o materna;
  • valutazione dell’accrescimento fetale attraverso il calcolo della distanza del fondo uterino dalla sinfisi pubica;
  • esami del sangue per toxoplasmosi (se non si è immuni) e altre malattie infettive (epatite B, sifilide, HIV);
  • tampone vaginale per individuare la presenza di Streptococco (batterio innocuo per la mamma ma potenzialmente pericoloso per il nascituro nel caso in cui non venga effettuata la terapia antibiotica alla donna);
  • profilassi farmacologica (con somministrazione delle immunoglobuline Anti-D) alle donne con fattore Rh negativo alla gravidanza successiva alla prima.
Infine, oltre alle prestazioni qui descritte, sono escluse dalla partecipazione al costo le diverse prestazioni specialistiche necessarie per accertare le condizioni patologiche che comportino un rischio materno o fetale, così come in caso di minaccia di aborto sono escluse dai costi tutte le prestazioni volte a monitorare l’evolversi della gravidanza.
È inoltre compreso un colloquio psicologico qualora, durante le diverse visite specialistiche, emerga il sospetto di un disagio psicologico della donna.
Per chi volesse approfondire questi argomenti, vi consigliamo di visitare il sito SaPeriDocche offre informazioni scientifiche affidabili inerenti l’intero percorso nascita e non solo: indicazioni sulla salute della donna in generale, gli screening previsti durante la gravidanza, quelli neonatali e tante altre informazioni sulla salute materno-infantile.

Fonte: www.altroconsumo.it

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