E' uno di quei momenti in cui avrei voluto rimanere là fuori, nascosta da tutto e da tutti. Con la faccia contro vento e la pioggia che scroscia violenta contro l'anima e il corpo. Uno di quei momenti in cui stai bene in una piccola tempesta, dove senti l'odore strano della pioggia cittadina e quel vento freddo che presuppone la fine dell'estate.
Stare li pensando, a nulla in particolare, e lasciar andare la mente libera, senza catene.
Contro tutto ciò che hai alle spalle. Musica nelle cuffie per non sentire, se non ascoltare se stessi mentre la pelle freme per quel caldo che non c'è più.
Pulirsi da tutte le cazzate, le nostalgie, le amare sconfitte. Lasciare da parte anche solo per 5 minuti i sogni, le illusioni, le speranze.
Sentire la malinconia e stringerle la mano come a una vecchia amica che ogni tanto torna a trovarti e bussa alla tua porta quando meno te lo aspetti. Salutarla e tenerla a fianco a te, così, in silenzio. E credere che tutto sommato, la fortuna non sia un fulmine ma un mini back office da implementare giorno dopo giorno.
E credere che quell'attimo possa durare di più, sempre di più...salutare la tua vecchia amica, sospirare e lasciare il viso bagnato...è ora di rientrare.
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