22 dicembre 2009

Perché sei morta per lui e rinata per te.



Prendere strade diverse nella vita a volte, di primo impatto, fa male. Un male che non avresti mai desiderato, che ti perfora lo stomaco. Lasciare quella mano che sembrava averti sorretto fino a un secondo prima, distogliere lo sguardo da quegli occhi che ti facevano sentire protetta, sentire allontanarsi la sua voce e perdersi in quel silenzio che non ha più nessun protagonista…

L’attimo di smarrimento è immenso, avvinghiata nel vuoto di un dubbio palesato dalla solitudine che ti circonda in modo violento. Domande su domande… lacrime su lacrime per carpire dal vento il segreto della non sofferenza nel ritrovarsi cosi lontani. Così immensamenti lontani sotto lo stesso cielo.
E quando finisci di ferirti fino infondo, quando ti stanchi di rimanere accovacciata per terra a contorcerti, quando smetti di non captare il calore del sole e di non capire che diventa buio e brilla in cielo quella luna così bella… quando tiri su il viso bianco, rigato dal pianto, con gli occhi tumefatti dal dolore.. quando in quel secondo hai la forza di alzare di nuovo lo sguardo, sei accecato.

Dal mondo.

Da ciò che intorno è lì pronto a ridarti il benvenuto. A te che anche se non lo sai, sei inevitabilmente un po’ più forte di prima. A te che sei li in condizioni pietose e non fai altro che pensare a quella persona, come se non esistesse null’altro. Ma tutto il resto non ti ha chiuso nessuna porta. Tutto il resto è lì che sorride, pronto ad emozionarti di nuovo, ad ascoltarti, a incitarti, e infondo ad amarti, così, anche quando, sporca e assente ti ritrova in quelle situazioni. E capisci che al mondo piaci anche come sei.

Provi a spolverare via quella malinconia che brucia ancora sulla pelle… togli via le spine conficcate nella carne… asciughi le tue lacrime e incessantemente, come per vedere se sei ancora viva, chiudi e apri gli occhi.. e senti che quel vento ora ti accarezza il volto. No, non sei ancora così forte da buttare via tutto ma sulla strada, che appariva cosi fredda come un rigido inverno, dove rami secchi ti sono apparsi braccia infime che stritolavano il cuore, dove ombre scure avevano solo il suo nome pronto a rincorrerti nelle tenebre… beh ti accorgi che la neve si sta sciogliendo.

Che proprio sotto i tuoi occhi è ancora capace di sbocciare un ciclamino nel rigido freddo, che su quel ramo secco che prima era cosi pauroso, ti saluta uno scoiattolo mentre porta al riparo la sua ghianda, che quelle tenebre erano solo la notte piena di stelle, dove non c’è lettera del suo nome ma solo stelle di ricordi.

E i ricordi, ci pensi, non devono diventare il presente, né stritolarti in un magone che devasta. I ricordi sono fatti per essere raccontati, per essere rivissuti con un sorriso, per essere quello che sono: ricordi.
E riprendi il cammino, e nonostante il vuoto, ora sai continuare. Ti manca, certo che ti manca. Da morire ti manca. Ma non c’è, non è più previsto. E tu non urli più. Assapori il rumore del ruscello, giochi coi sassi a fare cerchi in quell’acque gelide… e mentre ci pensi e magari sai che stai per cadere, hai imparato a fare passare il momento, certo con quel nodo in gola che stringe… ma sai che è solo questione di dilatare le aspettative e la conoscenza di ciò che hai di fronte.

Ti fermi a scrivere, seduta, su quel pezzo di carta che fa sfogare… una parola dopo l’altra, un bacio dentro l’altro, una speranza che rincorre l’altra… ma non ce l’hai più con il mondo… scrivi per sfogare quello che hai dentro, tanto ormai hai capito che non serve a nessuno saperlo, infondo meno ancora a te stessa. Arriverai al punto in cui non sarà neanche parte del più piccolo dei tuoi pensieri. Sei così brava già così, inutile pretendere tutto e subito, quando sai già che il cuore ha poco a che fare con la ragione.
Ma devi essere felice. Per ogni passo, per ogni emozione negativa non sputata, per ogni sensazione contenuta, per saper di nuovo usare le tue mani in modo diverso e non per cercare qualcuno o qualcosa che non esiste, per sapere rispondere al tuo corpo fuori controllo, per non pensarlo più…

Per sentirti viva e speciale anche da sola.
Hai bisogno davvero di quel compagno nel viaggio? No. Ora non più.

Perché sei morta per lui e rinata per te.

Dunque si opprimente solo con te stessa nella gestione di una vita meno “pesante”; si gelosa di te stessa prima che degli altri, perché se qualcuno ti porta via da te è un tradimento enorme; si possessiva delle tue idee, dei tuoi sentimenti, del tuo essere cosi complicata, perché nessuno è uguale ad un altro e tu devi sentirti comunque speciale, sempre. Ama, incondizionatamente e sbagliando, ma ama te stessa prima di qualcun altro, perché come vedi, non sempre troverai amore dove darai amore, e se sarai capace di amarti, la tua strada non avrà divisioni da colui che ami più di tutto. Perché sarai tu. Poi verrà lui, forse tornerà, forse no, ma solo quando tu sarai in pace con te stessa. Perché ricordatelo sempre, sei morta per lui … ma rinata per te.

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