22 gennaio 2010

Paura, goccia dopo goccia.



Non ho più voglia di nulla. Sono diventata cemento.
Tutto scorre, anche la pioggia sul viso.
Come una lenta infusione di veleno mi sta facendo morire.
La mia flebo è solo all'inizio.
E non c'è soluzione salina che diluisca il dolore.
Tutto ruota intorno e non riesco ad allungare le mani.
Credevo nei sogni. Ora mi sembrano solo un enorme macigno.
Credevo nella scrittura, mi sta passando, per paura, anche l'unica cosa che mi dava il mio cuore per stare bene.
Si, ho paura.
Paura.
Ed è un sentimento che ti incatena a te stessa, prima che agli altri.
Difficile da gestire, perchè totalmente bloccante.
Io voglio essere libera, non posso permetterglielo.
Ha sradicato tutto.
Il fiume mi rincorre accerchiandomi e io non sono cosi sicura di saper nuotare.
Ho sentito la tristezza librarsi nel mio sorriso, che non c'è più.
Ho percepito la mia ansia tramutarsi in rabbia, seppellendo ogni tipo di scossa adrenalinica sana.
E l'assenza totale mi stringe la gola.
Ho scritto nella pelle "sono forte".
Un tatuaggio non basta, se non è nel cuore.
E anche se c'è, è sepolto da quella malinconica delusione che ti pervade.
Perchè poi ti trovi di fronte un'altra, qualcuna che non conosci più.
E non sai cosa dire a una sconosciuta.
Dovevo cambiare. Così è stato.
La vita e gli uomini ti cambiano.
Ma tra la lentezza di un cambiamento e un kamikaze che esplode rivoluzionandoti, c'è una bella differenza.
Chi sono ora?
Io proprio non lo so.
Il cemento è così duro da scalfire quando non ne hai le forze...
Mi ritroverò... chissà.
Quando non chiuderò più gli occhi per nascondermi dentro a quel buio.
Astenia generale.
E io o lei, che cerca di cavalcare la strana emotività della sopravvivenza.
Come un cavallo da domare.

Assenza di ossigeno... e quell'ago che entra sempre più subdolo fino infondo alle vene...
Goccia dopo goccia....






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