09 gennaio 2013
Addio amica mia, hai deciso di dirci addio...
Non ci sei più. Purtroppo, da stanotte, non ci sei più.
E io ancora non ci credo.
Non capisco, non è vero.
Avrei solo voluto poterti aiutare di più, prendermi cura di te con più attenzione.
Ti sei suicidata in casa con una corda.... che sia dura come frase è purtroppo la verità massacrante, la verità.
Il tuo sorriso non se ne va dalla mente.
Amica mia sai ora cosa ricordo maggiormente di te? Che sei stata una mamma splendida, che nei tuoi figli si rispecchia la donna meravigliosa che sei sempre stata.
E tu hai amato alla follia i tuoi figli...
Io non posso capire, non ci riesco, scusami.
Non per il gesto in se stesso, un gesto folle, estremo.. ma i problemi a volte sembrano così grandi che la mente non sa superarli.
Non riesco a capire come tu abbia potuto farlo amando in modo così enorme i tuoi piccoli gioielli, come tu possa avergli dato un fardello così pesante da portare a quell'età.
Non lo avresti mai fatto, non avresti mai dato un dolore proprio a loro, eppure non sei riuscita a proteggerli come avresti voluto.
Avevi gli occhi belli, di quelli profondi, di quelli sinceri.
Eri carne e ossa da mesi, ma di una femminilità rara. E il tuo sorriso ha nascosto bene il tuo dolore così profondo, tanto profondo da non sapere che quella sarebbe stata la fine.
Quanti dubbi, quante domande, quanti perchè.... Quanto aiuto non hai chiesto e ne avresti avuto bisogno.
Cosa ti ha distrutto per arrivare a questo gesto? Cosa? Sto male, mi gira la testa.. e sono così arrabbiata che spaccherei il muro a pugni.
Avresti dovuto restare qui, avresti dovuto accettare le mani tese, non serve non esserci più, hai fatto un dispetto a chi amavi di più, non a chi non ti amava abbastanza da evitare di darti questo dolore.
Mi manchi. Mi mancherai. Mi mancheranno le nostre poche parole in chat, le lunghe chiacchierate di come le cose erano complicate, di come crescevano i bambini, di come si sono "innamorati" e "fidanzati" i nostri cuccioli, dei loro baci, dei loro biglietti d'amore, di come saremmo stati parenti....
Tutti e nessuno abbiamo colpe. Ma tu non ci sei più...
Hai scelto di spiccare il volo dove forse pensavi che sarebbe stato tutto più facile. Io non so se è davvero così, non so se sia mancanza di coraggio o se ce ne voglia troppo per suicidarsi.
Penso alla tua principessa e al tuo piccolino, ora i tuoi bambini non potranno più chiamare mamma.
Chi li curerà ora che non ci sei più?
Chi li metterà a letto?
Chi li aiuterà a superare tutte le difficoltà della vita?
Chi leggerà loro le storie?
Spero solo che in qualche modo, per qualche cavolo di motivo tu ora sia finalmente più serena, che tu abbia quella brezza di tranquillità che mi dicevi sempre di non avere più da tanto tempo. Che la tua scelta sia stata giusta, almeno per te.
Cerca solo di proteggerli ora da lassù, loro conoscono solo i tuoi sussurri, le tue carezze, i tuoi sorrisi... io non so come, ma cerca solo di continuare ad abbracciarli..
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Cara Elena "memole74",
RispondiEliminaVolevo scriverti privatamente ma non ho trovato il tuo iondirizzo email, mi vedo quindi costretto a risponderti pubblicamente.
Innanzitutto grazie per le parole dette al funerale, sono state l'unico spiraglio di sensata sinceritá in quella quasi ora di lodi rivolte a qualcun altro che a Elena.
Devo peró redarguirti su alcune parole usate in questo post: anch'io come te sono rimasto mio malgrado in chiesa a sorbirmi quasi un'ora di parole vane preconfezionate e tutte quelle patetiche canzonette che era una vita che per fortuna non mi toccava sentire, storpiate da quel demente vestito da lampadario che si impegnava con tutta la sua volontá a deviare il ritmo scandito dall'organo...sarei salito sull'altare x fargli ingoiare i denti! Eppure son rimasto per il bene di Elena e di Robi. Non so descriverti il dolore che provo, non solo per la insensata morte di Elena, ma soprattutto per la consapevolezza del fatto che il loro rapporto fosse in crisi da tempo. Quei due ragazzi erano i miei eroi, erano una cosa sola nel mio cuore, e benché abbia conosciuto prima Roberto come amico, quando in seguito incontrai anche Elena divennero per me un'unica entitá inseparabile, non potevo pensare all'uno senza l'altra.
Ora, cara Memole74, i motivi della loro crisi, le colpe o non colpe, credo siano cose che appartenevano a loro ed esclusivamente a loro, e con cui Robi avrá a che fare per il resto di tutta la sua vita. Non credo spetti a nessuno di noi giudicare o pronunciare sentenze o sospetti a riguardo e specialmente affidarli cosí pubblicamente alla rete. Spero tu comprenda il senso di quuello che sto provando a dirti.
Un abbraccio
Paolo
Paolocagliolmt@gmail.com